La commedia sentimentale Vijay and I di Sam Garbaski presenta una coppia inedita sul grande schermo, Moritz Bleibtreu e Patricia Arquette: lui è Will Wilder, un talentuoso attore in crisi del proprio ego, che si riduce a vestire i panni di un coniglio sventurato in una trasmissione televisiva. Lei è Julia, moglie di Will, una psichiatra in crisi con la propria relazione matrimoniale. Quando Will crede che tutti si siano dimenticati del suo compleanno e fa credere di essere stato vittima di un incidente mortale in auto, decide, grazie all’aiuto dell’amico indiano Rad, di cambiare identità e assumere nei panni di Vijay Singh. L’affascinante sikh, dopo essere stato al funerale di Will (memorabile la scena in cui il padre lo riconosce come il vecchio Will), fa invaghire Julia e inizia a farle la corte. Will si troverà dunque in un crisi di identità che farà amare di più il suo nuovo ego indiano che se stesso.

Scritto dallo stesso regista assieme a Philippe Blasband e Matthew Robbins, Vijay and I è un film che mischia dramma e humor in respiro multietnico. Bleibtreu trova una parte cucita su misura su di lui e sul suo passato, visto che a vent’anni si era trasferito a New York per studiare recitazione. Patricia Arquette, fuori dai canoni tradizionali di recitazione, ha una parte dolce e insolita per il grande pubblico. New York (riprodotta negli studi lussemburghesi e tedeschi) è incolore e influente a livello della trama. Perché non averlo ambientato in una capitale europea?