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What Richard Did

Pubblicato il 2 dicembre 2012 da Salvatore Salviano Miceli

VOTO:

What Richard Did

Lenny Abrahamson, già vincitore a Torino con il suo lungometraggio d’esordio, Garage, sceglie per il suo terzo film di seguire la quotidianità, certa e privilegiata, del giovane Richard Karlsen, liceale dal solido presente e dal futuro più che promettente. Stella locale della squadra di Rugby, Richard sta trascorrendo l’estate che lo separa dall’inizio dell’università tra feste innocue e nuovi amori. Abrahamson segue le giornate prive di sconvolgimento del suo protagonista e dei suoi amici più stretti. La calma viene scossa improvvisamente da un evento le cui conseguenze porteranno soprattutto Richard a mettere in dubbio tutte le certezze acquisite, interrogandosi sul valore delle proprie azioni e sugli effetti generati. Per il protagonista arriverà il momento di decidere come comportarsi davanti a delle responsabilità che, in un caso o nell’altro, porteranno iveitabilmente ad un grande cambiamento.
Girato tra Dublino e Wicklow, What Richard Did è basato sul racconto Bad Day in Blackrock di Kevin Power. Si può considerare come ulteriore approfondimento narrativo su un’età problematica, ma assai affascinante dal punto di vista cinematografico, come quella adolescenziale (ne è prova la crescita esponenziale di pellicole dedicate a tale tematica).
La particolarità del film sta nella capacità del regista di indagare la perdita d’innocenza e di sicurezza di un giovane soggetto che, con naturalezza e senza alcun peso, incarna il ruolo di leader della sua piccola comunità. Quello che in tutto e per tutto si può considerare il “maschio alfa” del gruppo vede decadere improvvisamente il suo status e resta in bilico tra l’immagine del ragazzo che pensava di essere e la definizione dell’uomo che, in base alle sue scelte, inizierà a comporsi.
Ulteriore traccia narrativa riguarda la fragilità del momento, la possibilità che tutto improvvisamente cambi a causa di azioni non previste, momentanei cortocircuiti che senza alcun preavviso mettono in discussione le sicurezze raggiunte e date ormai per acquisite. Su questo insiste con estrema delicatezza Abrahamson. Come la sua regia ci ha abituato, il suo sguardo trae dai volti dei suoi protagonisti la costruzione del senso dei suoi film. In questo caso ha vita facile sfruttando l’ottima prova del giovane Jack Reynor e di un cast genuino che regala spontaneità e credibilità alla storia.
La crescita è un momento in cui ogni particolare può assumere un’importanza strategica. E in questo sottile e labile equilibrio, la perdita, anche per pochi istanti, dell’autocontrollo costringe a rimettere tutto in discussione. Abrahamson è molto bravo a ricordarlo senza mai eccedere in moralismo. Racconta una storia, comune e credibile, e lo fa molto bene.


CAST & CREDITS

(What Richard Did) Regia: Lenny Abrahamson; sceneggiatura:Malcolm Campbell; fotografia: David Grennan; montaggio: Nathan Nugent; interpreti: Jack Reynor (Richard), Ròisìn Murphy (Lara), Sam Keeley (Connor), Lars Mikkelsen (Peter); produzione: Element Picture origine: Irlanda 2012; durata: 87’


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