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Wildfire - Concorso

Pubblicato il 22 novembre 2020 da Matteo Galli

VOTO:

Wildfire - Concorso

È un’atmosfera greve e pesante quella che fin dall’inizio incombe su Wildfire , il primo lungometraggio cinematografico di Cathy Brady (fin qui solamente corti ed episodi di serie televisive), coprodotto anche da Carlo Cresto-Dina della Tempesta Film. Grevità e pesantezza originate dal footage con cui il film si apre dove vengono riepilogati, tramite spezzoni televisivi, alcuni momenti salienti del conflitto anglo-(nord)irlandese fino all’Accordo del Venerdì Santo che pose fine ad almeno vent’anni di inaudite violenze con innumerevoli attentati e lutti. L’ultimo, minaccioso, riferimento giornalistico attiene alla Brexit come evento che potenzialmente rischia di riaccendere tensioni sopite, soprattutto nel caso in cui il confine fra l’Irlanda del Nord e l’Eire dovesse tornare ad essere una frontiera “calda” fra UE e non.

Ed è proprio in un paesino dell’Irlanda del Nord ai bordi di questo confine che si svolge la vicenda, incentrata su due sorelle entrambe pesantemente danneggiate dalle ferite della Storia e da traumi personali, che hanno per anni covato sotto la cenere e che adesso riesplodono con inaudita ferocia. Lauren e Kelly hanno infatti dapprima perso il padre, quando, ai tempi in cui il conflitto era accesissimo, egli rimase vittima di un attentato, e successivamente la madre, suicidatasi sia per le tardive conseguenze della morte del consorte sia probabilmente per una fragilità psicologica di fondo. E quel suicidio è mancato un pelo che non si trasformasse anche nell’omicidio delle figlie, salvate da una tardiva resipiscenza della madre. Insomma: di tragedie da segnare l’intera successiva esistenza delle due sorelle ce ne sono in abbondanza. Kelly da quei ricordi funesti ha provato a fuggire, non si sa dove sia andata, è sparita per un bel po’, trascinando la sorella, rimasta a lavorare in una specie di capannone di smistamento merci stile Amazon, in uno sbigottimento e in un’angoscia inenarrabili a cui ha cercato di fare fronte il marito paziente ed impotente ad un tempo. Ma quando il film inizia Kelly, visibilmente segnata nella psiche e nel fisico, torna al paese come attratta da un’invisibile calamita e piomba a casa della sorella e del cognato, sollevati nel rivederla ma preoccupati delle condizioni in cui con tutta evidenza versa.

Wildfire - il titolo fa riferimento a un incendio probabilmente appiccato dalla madre, ma anche ai tanti attentati incendiari dell’IRA, e ancora dal fuoco selvaggio che alberga nei cuori e nelle menti delle due sorelle- si regge sulla relazione fra Kelly e Lauren, letteralmente possedute da una valanga di ricordi allucinatori e vani tentativi di verbalizzazione ed elaborazione di un passato che non passa (difficile immaginare un film in cui si faccia un uso maggiore di tempi verbali del passato!), una solidarietà nel dolore (con momenti di abbandono sempre sopra le righe) che ne cementa il rapporto fra le due sorelle; dall’altro lato il film mette in scena i continui conflitti con il mondo circostante che vede in Kelly il ritorno del rimosso, una minaccia che certi suoi comportamenti di sicuro alimentano, reincarnazione di traumi che l’intera comunità di fatto non ha ancora elaborato e che alla luce delle novità politiche potrebbero anche riesplodere.

Il difetto principale del film è che questa costellazione di fondo appare chiara fin dall’inizio e assistiamo solamente a variazioni dello stesso tema e di altri ad esso connessi, come l’ossessione del confine. Ciò che rende ancor più greve questo film è la consapevolezza che Nika McGuigan, l’attrice che interpreta Kelly, poco dopo la conclusione delle riprese, a soli 33 anni, ci ha lasciato per una malattia con cui combatteva fin da ragazzina. A lei, in memoria, il film è dedicato.

Wildfire - Regia e sceneggiatura: Cathy Brady; fotografia:Cristel Fournier; montaggio:Matteo Bini; interpreti: Nika McGuigan (Kelly), Nora-Jane Noone (Lauren), Martin McCann (Sean), Kate Dickie (Veronica) produzione: Tempesta Film, Cowboy Films, Samson Films; origine: Inghilterra, Italia, Irlanda 2020; durata: 85’.


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