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Wrecked (DVD)

Pubblicato il 20 febbraio 2013 da Alessandro Izzi


Wrecked (DVD)

Un uomo si sveglia all’interno dell’abitacolo di un’autovettura. È ferito, intrappolato dalle lamiere e dalla cintura di sicurezza che, forse, gli ha salvato la vita. Il suo volto è tumefatto: una livida maschera di sangue. Gli occhi, che cercano intorno indizi a chiarire i motivi dell’incidente, sono spauriti e incerti. L’uomo non ricorda nemmeno chi è. La botta in testa che ha preso, mentre la vettura usciva fuori strada, gli ha strappato in un sol colpo la memoria. Ed ora l’uomo deve trovare spiegazione del perché fuori della macchina ci sia un corpo, probabilmente il guidatore, e, dietro, nel vano passeggeri ce ne sia un altro. Entrambi sconosciuti ad uno che è sconosciuto prima di tutto a se stesso.
Comincia così Wrecked, all’insegna dello spaesamento, estremo racconto in soggettiva del recupero di un’identità. Tutto il film si fonda sulla metafora della messa a fuoco, sul tentativo di raccogliere, dalle foglie sparse al vento di indizi poco chiari, il senso di un’esistenza.
La radio, unica presenza amica fintanto che dura la batteria dell’autovettura, gli comunica che c’è stata un rapina, che è stato preso un ostaggio, che si sono perse tracce dei malviventi e del malcapitato di turno. E, forse, è il dubbio che aleggia nella mente sin dalle primissime inquadrature, l’unico sopravvissuto all’incidente è proprio uno dei rapitori. Chissà perché ha rubato. Chissà perché è ora intrappolato in un bosco così remoto, così da favola che non è lecito aspettarsi un aiuto. E quand’anche un aiuto arrivasse, come evitare la prigione, meta destinata di malefatte che non riesce a ricordare.
Il bosco, metafora sin troppo semplice della confusione di un’anima, si riempie ben presto di presenze a metà tra vero e fantasia. Il racconto, nel mezzo del cammin di una vita sconosciuta, si popola ben presto di allegorie pregnanti. Fiere sconosciute fanno scempio dei corpi dei morti e minacciano la già precaria salute dei vivi. Una donna misteriosa appare e scompare come una Beatrice ambigua che sembra voler indicare salvezza, ma è segno soprattutto di un rimorso. In queste visioni da incubo non troppo dantesco si annidano, da interpretare, i segni di ricordi rimossi che tornano a galla in questo stato sconosciuto, perennemente a metà tra sonno e veglia. E un cane, fa da Virgilio premuroso mentre l’uomo, con fatica, si libera dall’abitacolo, non più abitabile e con fatica si trascina nel deserto di un bosco, come lui, senza nome.
Sino a che si sta chiusi nell’abitacolo della vettura, a mangiar formiche col povero malcapitato, colpisce la scelta drastica della regia e della sceneggiatura della riduzione beckettiana al grado zero del racconto. L’uomo senza qualità e anche senza un passato, intrappolato al centro della scena, mima, senza troppi imbarazzi, la condizione della nostra cultura occidentale che, senza radici, si confronta con la crisi della perdita di un centro. Poi il racconto si sposta, senza troppa convinzione nei meandri della descrizione del rapporto uomo natura e si comincia ad essere dalle parti di un tranquillo week-end di paura, con tanta paura e poca adesione al calendario.
Il percorso avanza verso lidi più rassicuranti, verso il recupero di un’identità che mette al centro l’uomo medio che esce dal bosco con addosso appena il ricordo di una terribile esperienza che resta indietro col cane, amico tutelare, più totem che tabù.
Nella sua eccezionale brevità, Wrecked convince più come prova d’attore che come opera d’autentica poesia. La sfida tende ad essere più narrativa che esperenziale col risultato di un film che urta la rigidità delle convenzioni senza fare breccia nel genere di appartenenza. Nel complesso è un discreto prodotto da cui sarebbe stato lecito aspettarsi qualche esperimento in più.

La qualità audio-video

Metà notturno, sempre in penombra, Wrecked vive di chiaroscuri e zone buie. Difficile, ma non troppo, rendergli giustizia anche su disco. Nel complesso ci pare che i neri siano abbastanza profondi da dare spessore all’immagine, ma non abbastanza da far gridare al miracolo.
Audio pulito, discretamente bilanciato, ma concentrato sul frontale per un film che avrebbe trovato maggior giovamento da un coinvolgimento da dolby sorround pieno.

Extra

Assenti. Anche solo un’intervista all’eccellente Adrien Brody avrebbe potuto dare maggior senso alla proposta editoriale.


(Wrecked); Regia: Michael Greenspan; interpreti: Adrien Brody, Caroline Dhavernas, Ryan Robbins, Adrian Holmes, Mark McConchie, Jacob Blair; distribuzione DVD: One Movie
formato video: 1.85 - 16:9 (widescreen); audio: Italiano e Inglese 5.1; sottotitoli: Italiano

Extra: Assenti


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