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Yasuo Otsuka’s joy of animating - Roma 2010 - Occhio sul mondo

Pubblicato il 29 ottobre 2010 da Donato Guida


Yasuo Otsuka's joy of animating - Roma 2010 - Occhio sul mondo

Il cinema orientale ha sempre affascinato lo spettatore occidentale: vuoi per la visione di immagini del tutto diverse rispetto alla norma, vuoi per una visione del mondo più “spirituale” che consumistica. Vuoi anche per un personalissimo sviluppo poetico (da parte degli autori) della realtà che li circonda. Da Ozu a Kurosawa, passando per Mizoguchi; oppure, se si vuole rivolgere il discorso ad un cinema più giovane, da Kim Ki-duk a Wong Kar-wai, fino a Johnny To e Takashi Miike. Eppure il cinema asiatico non tiene incollati allo schermo milioni di spettatori esclusivamente grazie ai lungometraggi dei registi citati; molte volte (anzi, a dire il vero, quasi sempre) sono i film d’animazione provenienti dal Sol levante a scucire più applausi e totale ammirazione: che siano i lavori di autori come Isao Takahata o, ancor di più quelli del famoso regista e animatore Hayao Miyazaki (pluripremiato e riconosciuto maestro dell’animazione), i “cartoni animati” asiatici si rivolgono a un pubblico sempre più ammirato, richiamando orde di più o meno giovani spettatori, sempre in attesa di emozioni forti unite ad una visione fanciullesca.
Eppure, come spesso accade a noi occidentali, il più delle volte ci si ferma ad ammirare solo il prodotto finito, senza porsi domande (o porsene poche) sul creatore o sul tipo di creazione, e come essa sia avvenuta. Ma soprattutto non ci si pone nessun interrogativo su chi siano i veri maestri dell’arte animata orientale.
Il documentario di Uratani Toshiro, Otsuka Yasuo no Ugokasu Yorokobi, non solo risponde a questi quesiti, ma permette allo spettatore di realizzare, e concludere al tempo stesso, una vera e propria indagine storica, scavando perfettamente nel recente passato dell’animazione giapponese e, soprattutto, nella crescita di uno dei più grandi maestri di quest’arte (mentore addirittura degli stessi Isao Takahata e Hayao Miyazaki), ovvero Yasuo Otsuka.
Partendo dalla sua nascita in un piccolo paesino del Giappone, dalla sua passione per i treni a vapore, il documentario racconta di come il maestro Otsuka sia giunto a rivoluzionare totalmente il modo di creare l’animazione. Autore di famosissimi cartoni animati tanto acclamati in Giappone (uno per tutti, la serie televisiva, nonché alcuni lungometraggi, di Lupin III), Otsuka, come detto, ha offerto all’arte giapponese una boccata d’aria fresca, aprendo quella che viene considerata la Seconda generazione di disegnatori. Il documentario racconta come un giovane Otsuka sia entrato nello studio Ghibli per poi uscirne da vero e proprio maestro, di come abbia strettamente collaborato con i suoi “discepoli” Takahata e Miyazaki per la creazione di capolavori del genere e di come sia riuscito a “svecchiare” un’arte che stava diventando piatta, grazie all’introduzione di tecniche innovative che, col passare degli anni, sono diventate la base solida dei moderni lavori d’animazione.
Tra interviste allo stesso Otsuka, nonché a Takahata, Myiazaki ed altri collaboratori, il documentario risponde a tutti quei quesiti sopra citati, e lo fa non solo “a parole”, ma anche “a fatti”, grazie alle varie dimostrazioni realizzate durante le riprese.
Un ottimo documentario, ma sicuramente non consigliabile a tutti; per gli amanti del genere, si prega di accorrere numerosi.


CAST & CREDITS

(Otsuka Yasuo no Ugokasu Yorokobi) Regia: Uratani Toshiro; interpreti: Yasuo Otsuka, Hayao Miyazaki, Isao Takahata; produzione: Studio Ghibli, TV Man Union; origine: Giappone; anno: 2004; durata: 107’.


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