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YES

Pubblicato il 18 febbraio 2004 da Antonio Pezzuto


YES

Dice Sally Potter che la parola Yes è la più bella parola della lingua inglese, perché contiene al suo interno una infinità di no. Cosa c’entra questo con un film che contiene una infinità di “però” non è dato capire. Sally Potter, prima di tutto, la ricordiamo per un bel film girato nel 1992 che si chiamava Orlando, e la ricordiamo anche per un film meno bello girato dopo cinque anni che si chiamava The Tango Lesson e che fece molto scandalo perché raccontava la storia d’amore di una signora di “mezza età” (se quaranta anni sono una “mezza età”!). Oggi, giunta all’età di 55 anni, continua a volerci sorprendere del fatto che non si smette mai di innamorarsi. Grazie, comunque, non avevamo dubbi che la vita vada vissuta fino all’ultimo giorno. Ma vivere la vita fino all’ultimo giorno, non vuole certo dire andare a letto con il primo che fa un complimento e con questo stravolgere tutto quello che c’era prima. Ma tant’è, questi sono i nostri tempi e ce li teniamo con gioia! In due parole, la storia narra di una manager (nome del personaggio “Lei”) che si innamora di un medico libanese (nome del personaggio “Lui”) emigrato in Europa e costretto a lavorare nelle cucine dei ristoranti. I due si innamorano e iniziano una storia “molto” sensuale. Questo non basta. Per sottolineare la poesia di questa storia di letto, i due parlano in rima. Per rimarcare l’onnicomprensività della vicenda, il film alterna scene girate in pellicola a immagini video sgranate. E per sottolineare ancora di più, il film comprende momenti teatrali, cori, voci fuori campo. E poi i soliti due mondi che si incontrano: “noi” che non abbiamo letto il Corano, “loro” che sottomettono le donne, “noi” che costringiamo tutti a parlare l’inglese, “loro” che hanno vissuto una guerra di cui non sappiamo niente. “Noi” e “loro”, donne “giovani” e donne “vecchie”. Questo universo armonico della Potter, dove tutto è dolce e poetico, in realtà nasconde, ai nostri occhi, un pensiero di continue contrapposizioni e conflitti. Forse la soluzione non è il semplice dialogo. E forse, per capire gli altri, non c’è sempre bisogno di portarseli a letto.

[febbraio 2004]

regia: Sally Potter sceneggiatura: Sally Potter fotografia: Aleksei Rodionov montaggio: Daniel Goddard musica: Sally Potter scenografia: Carlos Conti produzione: Adventure Pictures, Greenestreet Films Inc., The Film Council interpreti: Simon Abkarian, Joan Allen, Samantha Bond durata: 95’ origine: Inghilterra, Usa 2004

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