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You won’t miss me - TFF 2009 - Concorso

Pubblicato il 16 novembre 2009 da Salvatore Salviano Miceli


You won't miss me - TFF 2009 - Concorso

Ci ha poco convinto You wont miss me, quasi per niente a dire la verità. Il film della giovane regista Ry Russo-Young, che vede nella doppia veste di sceneggiatrice e protagonista Stella Schnabel (figlia del grande artista e regista Julian), mette in gioco troppi fattori senza riuscire a rendere compiuto il suo lavoro che resta, così, interessante nelle intenzioni ma poco convincente nel risultato.
Shelly ha ventitré anni e, dopo un ricovero in ospedale psichiatrico, decide di buttarsi nella recitazione con scarsi risultati, dovuti in primo luogo ad una forte instabilità caratteriale e ad una insicurezza emotiva che la conduce verso storie schizofreniche con uomini appena conosciuti ed il cui seguito non potrà mai trasformarsi nella pur agognata storia d’amore. Solo l’epilogo lascia intravedere barlumi di una possibile maturazione mentale, filtrata attraverso i colloqui con il suo psichiatra (colloqui piuttosto lunghi e verbosi, di cui si farebbe volentieri a meno).
Girato in digitale, si fatica a comprendere lo stato d’animo della protagonista, ad entrarvi in relazione ed a sviluppare un pur minima forma di empatia. L’uso di diversi formati (ne abbiamo contati cinque) cerca di trasporre visivamente lo stato alterato della psiche di Shelly, il suo frammentato (definizione usata dalla regista) ritratto composto da una miriade di sfumature. Il problema è che queste sfumature restano fini a se stesse.
L’intero film finisce per essere più un divertito (per l’autrice) esercizio di stile, alla scoperta del mezzo e delle sue potenzialità, piuttosto che una vera e propria narrazione.
Assistere agli incontri occasionali della protagonista, ai suoi primi piani volutamente sgrammaticati, alle confessioni gettate in pasto alla mdp., ad una costruzione che pare volere recuperare tratti distintivi del cinema amatoriale e di quello underground, non facilita la visione proprio perché si ha forte l’impressione che siano tutti elementi slegati tra loro.
Il progetto è fortemente ambizioso (Volevo creare un film che potesse essere realizzato solo in questo preciso momento storico e che si rivolgesse alla nostra intera esperienza visiva contemporanea) ma è lontano dal realizzare tutte le premesse. C’è da spezzare una lancia a favore della sceneggiatura, non perfetta ma comunque interessante, e dell’idea di base, non originale ma assai personale, portata con coraggio avanti dalla regista e dalla Schnabel (amiche di lungo corso) con pochi mezzi e con una troupe risicata.
La visione purtroppo lascia spiazzati, in bilico tra lo sforzo di entrare in connessione con la storia raccontata ed una noia che inesorabilmente per lunghi tratti si impossessa di chi osserva. Noi, insomma, abbiamo vissuto You wont miss me con un po’ troppa fatica per restarne bene impressionati.


CAST & CREDITS

(You wont miss me); Regia: Ry Russo-Young; soggetto e sceneggiatura: Ry Russo Young, Stella Schnabel; fotografia: Kitao Sakurai, Ku Ling-Siegel ; montaggio: Gil Kofman, Ry Russo-Young; musica: Will Bates; suono: Andrew Barchilon, Micah Bloomberg; interpreti: Stella Schnabel (Shelly), Simon O’Connor (Simon), Zachary Tucker (David), Borden Capalino (Jesse); produzione: Ry Russo-Young; distribuzione: Visit Films; origine: USA, 2009; durata: 81’


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