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Zero - Inchiesta sull’11 settembre: Giulietto Chiesa, Franco Fracassi e Thomas Torelli. Sala Trevi, Roma, 8 Gennaio 2006

Pubblicato il 9 gennaio 2007 da Alessia Spagnoli


Zero - Inchiesta sull'11 settembre: Giulietto Chiesa, Franco Fracassi e Thomas Torelli. Sala Trevi, Roma, 8 Gennaio 2006

Fracassi: Il nostro film è in fase di montaggio. Abbiamo voluto compiere questa operazione poco convenzionale per evitare sgradevoli sorprese future, anticipando l’uscita effettiva del documentario in sala. Per due anni abbiamo cercato fondi in lungo e in largo per l’Europa: alcuni finanziatori si sono persi per strada (voglio sperare per ragioni tecniche) e abbiamo dovuto subire varie pressioni, il che ci ha fatto pensare che avevamo imboccato la strada giusta.
Il titolo è Zero - Inchiesta sull’11 Settembre perchè abbiamo deciso di azzerare tutte le conoscenze che avevamo per avviare un’inchiesta giornalistica come si faceva una volta, avendo perfino la pretesa di sostituirci all’F.B.I. Abbiamo svolto lunghissime ricerche per rintracciare le persone e poi anche per convincerle a parlare. Perciò abbiamo realizzato interviste a chi ha svolto indagini autonome: alcune illuminanti per il dato tecnico, come quella a Steven Jones, illustre scienzato statutintense che ha condotto una perizia sul crollo delle Twin Towers, indicandone le cause effetive. O quella al portiere William Rodriguez, che ha tratto in salvo centinaia di persone rivelando però lo stupefacente particolare di un’esplosione precedente quella dell’effettivo schianto dei Boing contro le Torri (testimoninanza resa al Senato USA, ma omessa nei verbali).
Altre rivelazioni shockanti sono contenute nelle due ore di documentario previste, come la preparazione di un colpo di Stato contro Gheddafi ordito congiuntamente da al Qaeda e l’MI6 (i servizi segreti britannici), a provare legami e contatti ben altrimenti antichi tra le due reti organizzative). O il dato sconvolgente e sempre taciuto dei tredicimila malati oggi in fase terminale a causa delle inalazioni di polveri sottili a Ground Zero. Bush si è affrettato tuttavia a dichiarare salubre l’area perchè si esigeva la riapertura di Wall Street.
Abbiamo inoltre inserito filmati in super8 realizzati da un regista newyorkese, al posto dei soliti, stravisti video passati in tv e molti inserti animati, per "alleggerire" la materia. Volevamo che il nostro fosse anche un film piacevole, non solo per riflettere.
Dario Fo nella sigla rende conto della "versione ufficiale". Sono stati coinvolti anche altri attori, come Lella Costa ad es. Stiamo tentando di avere anche un attore di lingua inglese, perchè abbiamo un occhio puntato al mercato internazionale e vorremmo comunque tentare di arrivare al maggior numero di Paesi possibili.

Chiesa: Per quanto mi riguarda, l’obiettivo politico che mi prefiggo è la riapertura della commissione d’inchiesta sui fatti dell’11 Settembre. Se anche non se ne occuperanno gli americani, che sia internaizonale.
Nelle cinquecento pagine delle conclusioni ufficiali stilate sono state omesse alcune questioni centrali e ci sono invece diverse conclusioni palesemente false. Noi volevamo evitare di fare speculazioni prive di fondamento, come pure di ottenere delle risposte univoche alle domande.

C’è stato un contraddittorio nel vostro film? O è tutto relegato all’introduzione con Dario Fo, di cui avete detto?

Chiesa: Il "contraddittorio" è agli atti: è quel documento voluminoso delle conclusioni ufficiali della commissione.

Pensate di saltare completamente la "fase" Internet?

Noi vogliamo agire al di fuori della rete, vogliamo "uscirne". In questi ultimi cinque anni abbiamo assistito al proliferare di documenti e filmati sull’11 settemre, alcuni anche molto interessanti. Ma dobbiamo riuscire a portare anche alla conoscenza delle persone che non frequentano Internet queste cose.
Però, quando Grillo mi ha pubblicato una lettera sul’argomento, allora sì che le acque si sono mosse: eccola lì la potenza di Internet, allora! Tra i moltissimi lettori del suo blog c’era anche Mentana, che ha condotto uno speciale Matrix in seconda serata a cui abbiamo preso parte. Però, meglio di questi pessimi talk-show col contraddittorio che non ti fa parlare, ha fatto la Gabanelli, che a Report ha mostrato un documento senza interruzioni.

Fracassi: Per quanto riguarda Internet però, abbiamo un sito dedicato, on-line da oggi. E in tre lingue: italiano, inglese e arabo, di cui si dimenticano tutti.

Per le tv, avete già preso accordi con qualche emittente, tipo Art’é, in genere ricettiva su questo fronte?

Fracassi: Come per la distribuzione, per il momento preferirei non parlare di questo, sempre per non bruciare eventuali canali.
Intanto pensiamo anche all’uscita in dvd, con un disco di extra contenente 3h di materiale non inserito nel film principale.


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