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100metri dal paradiso (Conferenza stampa)

Pubblicato il 11 maggio 2012 da Enrica Orlando


100metri dal paradiso (Conferenza stampa)

Com’è nata l’idea della storia? Non avete pensato che avreste potuto incontrare delle difficoltà?

Raffaele Verzillo: Inizialmente no. Ci siamo messi a scrivere senza preoccuparci. Poi ci siamo avvalsi di alcuni consulenti per sottoporre il film al Vaticano.

Quanto avete utilizzato gli effetti speciali? Che rapporto c’è tra religione e sport?

Verzillo: Noi abbiamo voluto fare una commedia che racconta una storia al di là dell’attualità. Quindi il film va goduto per la commedia che è senza riferimenti specifici. Poi io credo che la spiritualità della Chiesa sia molto simile a quella di uno sportivo in gara. Riguardo agli effetti speciali abbiamo avuto circa 133 sequenze da ricostruire.

Mollà ci può raccontare il rapporto del suo personaggio con il figlio?

Jordi Mollà: Il mio personaggio è un uomo insoddisfatto del suo passato e che punta tutto sul figlio per questa ragione. Nella sua disperazione lui è anche un po’ comico, poi piano piano cresce, apre gli occhi. Ecco perché credo che questo film sia valido. Non vuol far ridere per forza ma riesce a far sorridere sempre. In questo modo racconta il parallelismo tra chiesa e religione. Lo sportivo è uno che aspetta, che spera e insegue un obiettivo, esattamente come un uomo di Chiesa.

Crede che ci siano dei parallelismi con Habemus papam? E’ stato scritto prima o dopo?

Verzillo: Mentre lo scrivevamo è uscito il film di Moretti e ci siamo imposti di non vederlo per non subirne influenze. Poi, per fortuna, ci siamo resi conto che è differente

Fortunato ci racconta il rapporto fratello/sorella, come ci ha lavorato?

Fortunato: Il rapporto con Giulia Bevilacqua è nato subito, dal provino. Poi lei è cresciuta con tre fratelli, io con sorelle... ci siamo ispirati. Per il mio personaggio ho lavorato quasi giocando, mi sono divertito e ringrazio Raffaele per avermi concesso la possibilità di esprimermi anche come comico. In più mi ha aiutato molto il libro che mi ha consigliato Don Giulio Della Vite, consulente per il Vaticano: Benvenuti al ballo della vita, libro che si vede anche nel film.

A che film vi siete ispirati?

Verzillo: Abbiamo cercato di realizzare uno stile da commedia italiana sofisticata...poi invece la prima ispirazione è stato Full Monty, per quell’aspetto di "armata brancaleone" che si lancia in un’impresa e vive la gioia di squadra.

Lorenzo Richelmy, come ti sei preparato?

Richelmy: Ho avuto un grande preparatore atletico, un ex campione italiano dei cento metri. Io sono molto portato per lo sport quindi posso dire di aver faticato ma facilmente. Per preparami invece al Tommaso seminarista, è stato molto più complicato. Una ricerca di dimensione di serenità di pace con se stessi. Raffaele mi ha molto aiutato.


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