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American Pie: Ancora insieme (Conferenza stampa)

Pubblicato il 8 maggio 2012 da Marco Di Cesare


American Pie: Ancora insieme (Conferenza stampa)

Roma, 18/04/12. Ci troviamo all’interno della Casa del Cinema a Villa Borghese per assistere alla conferenza stampa di presentazione di American Pie: Ancora insieme, dove potremo ascoltare le parole di tre dei protagonisti della serie, ossia Jason Biggs, Mena Suvari e Chris Klein.
Inizialmente il film sarà distribuito in Italia, in numero di almeno 350 copie.

In questa pellicola possiamo notare evidente un senso del ritrovarsi. E voi siete cresciuti insieme al pubblico...
M. Suvari. American Pie è stata la mia prima esperienza cinematografica, per cui sono molto legata a questa saga.
J. Biggs. Anche per me il legame è molto forte: è stato bello ritrovarsi. In questi otto anni il pubblico ha potuto sviluppare una certa nostalgia verso questa serie, con la quale, essendo poi ancora abbastanza giovane, sono io stesso cresciuto.

Mena, lei ha spesso interpretato personaggi iconici, simboli americani (American Pie, American Beauty): tutto ciò le ha creato dei problemi?
M. Suvari. È un po’ strano, poiché mio padre è nato in Estonia. American Pie e American Beauty per me non hanno rappresentato nulla di negativo: entrambi sono stati straordinarie esperienze. E l’importante è che riesca a comunicare col mio pubblico.

Quale è stato l’inconveniente più divertente sul set?
Tredici anni fa eravamo tutti molto giovani. E questa alchimia è diventata organica, qualcosa di non recitabile. E, durante le pause tra le riprese, ci divertivamo altrettanto.

Avete visto gli altri due American Pie prima di realizzare questo? Cosa avete voluto mettere che distinguesse quest’ultimo film?
M. Suvari. Malgrado il tempo trascorso, abbiamo mantenuto il contatto coi nostri personaggi. Per quanto riguarda Heather, lei è uscita dal suo guscio, è diventata più consapevole.
J. Biggs. Il problema è stato realizzare una storia più adulta, seppure mantenendo la medesima cifra umoristica (la quale, ovviamente, è abbastanza brutale e corrosiva, col rischio di diventare poco credibile). Secondo me questo episodio è più dolce rispetto ai due che lo hanno preceduto: e questa è stata la difficoltà maggiore.
Sinceramente non ho rivisto gli episodi precedenti. Mia moglie neanche li aveva mai visti: e forse è questo il motivo per il quale ha accettato di sposarmi...!
Inoltre i due registi, Jon Hurwitz e Hayden Schlossberg, sono dei fan della serie, per cui credo che noi tutti ci siamo trovati in buone mani.

Il franchise è stato anticipatore dell’importanza della tecnologia per comunicare. Qui, invece, dopo l’iniziale cenno a Facebook, si parla dell’amicizia vera, non virtuale.
J. Biggs. Riavere l’intero cast è stato uno degli aspetti migliori, perché così abbiamo potuto rispecchiare i rapporti che abbiamo avuto nel primo film, mentre in quelli successivi avevamo tutti un po’ perso tale legame. Qui possiamo vedere il romanticismo e il rapporto padre-figlio, in un film dove abbiamo usato personaggi più reali.

Però il marchio ’American Pie’ significa adolescenti in tempesta ormonale: non vi sentite prigionieri di icone di tal genere?
J. Biggs. Guardate che io ho ancora 16 anni!
C. Klein No, perché Oz è un personaggio particolare. E questa serie è composta di pellicole che trattano del viaggio della vita, dai 16 ai 30 anni.

Il sottotitolo recita: ’L’ultimo pezzo è sempre il migliore’. Questo sarà l’ultimo episodio della serie?
J. Biggs. Dipenderà dai lavori di ristrutturazione che sto facendo a casa...! È possibile, ma non direi di no, per potere avere l’opportunità di lavorare con questo cast. L’importante è avere la sceneggiatura giusta.



RECENSIONE DI AMERICAN PIE: ANCORA INSIEME


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