Il cinema è l’arma più forte

Benito Mussolini

La vela incantata è prima di ogni cosa, per dirla con le parole dello stesso regista, un film sul cinema e sulla voglia di fare spettacolo. Ambientato a cavallo tra il muto e il sonoro racconta l’amore per il cinema e la scoperta delle sue molte potenzialità.
Il cinema è stata una delle armi più potenti della propaganda fascista. Attraverso la cinematografia il regime ha mosso le masse e guidato l’opinione pubblica fino all’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale.
L’opera capillare della propaganda mussoliniana ha portato il cinema nei paesini di provincia, negli anfratti più sperduti della nostra penisola con lo scopo di avvicinare l’immagine del Duce al suo popolo e di piegare il popolo italiano alle leggi del nuovo sistema politico.
Ma il cinema itinerante non nasce con il Fascismo. È una storia molto più vecchia che ci riporta ai primi anni del secolo scorso. La vela incantata è la storia di Angelo e di suo fratello Tonino che, con il loro camioncino scassato, girano l’Italia portandosi dietro un lenzuolo bianco sul quale proiettano vecchi film. Tornati nel paese natale i Angelo, per amore vorrebbe fermarsi, il fratello si sente trascurato e si avvicina alle pericolose idee di un intellettuale antifascista. Tra i due fratelli è opposizione aperta, la stessa che scuote il paese durante quei difficili anni. La vela incantata diventa l’oggetto attraverso il quale il regime proietta le sue menzogna al popolo italiano.
Il film è asciutto e realizzato con mestiere. Seppure impregnato di fortissime valenze simboliche che però lo sollevano da una certa mediocrità. La storia è interessante ma la regista rimane anonima e un po’ piatta. Anche la recitazione non è caratterizzata da grandi interpretazioni seppure la pellicola risulta nel suo complesse piacevole di facile fruizione.

La qualità audio-video

La qualità del dvd non è eccezionale i colori risultano un po’ spenti. I colori sono, infatti, eccessivamente opachi e l’immagine è quasi sempre sgranata.
Anche per l’audio forse si sarebbe potuto fare di più.

Extra

Anche gli extra non sono stati molto curati. Da segnalare l’interessante documentario che racconta con le parole dello stesso regista la genesi e la lavorazione del film. Per il resto gli extra si limitano alla classica galleria fotografica.
Insomma nel complesso forse il film avrebbe meritato un’edizione più accurata anche se alla Replay va l’indubbio merito aver contribuito alla riedizione di una pellicola che, con tutti i suoi limiti, rimane uno dei lavori più interessanti del nostro cinema.