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Good as You (Conferenza Stampa)

Pubblicato il 4 aprile 2012 da Annalaura Imperiali


Good as You (Conferenza Stampa)

Girare un film in una ventina di giorni prevede tempi veloci e stress notevole, ma anche una grande dose di carica vitale, di energia, di voglia di fare, di capacità di farsi trasportare dalla sceneggiatura accattivante e di affidarsi all’insieme del cast tecnico-artistico senza il quale è impossibile ipotizzare l’idea di una “man forte” reciproca.

Intervenuti per primi, alla conferenza stampa, i membri del cast tecnico tra cui distributori, produttori e lo stesso regista Lamberti, è emerso come un obiettivo del film, fin da subito, sia stato quello di far uscire il prodotto, nelle sale italiane dal 6 Aprile 2012, senza puntare ad una vasta diffusione su scala nazionale ma piuttosto ad una più ristretta diffusione mirata e sentita. Laddove cinema come il Quattro Fontane e il Lux, a Roma, possono accogliere di buon grado questo tipo di spettacolo gay che colora di divertimento un pubblico non settoriale ma assai più ampio, ci sono storia e seguito per Good as You.

Il cast artistico ha espresso pareri concordi sulla piacevolezza del lavoro sul set durante le riprese. La serietà di Lamberti, che ha fatto da collante un po’ per tutta la storia, si è fatta sentire in ogni momento durante l’evoluzione del film: i vari membri del suddetto cast hanno espresso all’unanimità la sua costante presenza, fondamentale ai fini dell’immedesimazione in personaggi spesso molto distanti dalle scelte di vita reali degli attori che li hanno messi in scena.

Con le spalle al teatro e il volto sicuro verso il cinema, spicca durante la conferenza Elisa Di Eusanio, che è stata capace, a detta del pubblico in sala, di interpretare il proprio personaggio con vero amore, con una passione degna dei romanzi russi e con una mimica teatrale che l’ha necessariamente portata a calamitare lo sguardo e l’attenzione di tutti.

Provocatoria la presenza del piccolo Lorenzo nelle scene finali del film? Forse sì, “ma in fondo il desiderio di diventare padre e madre – dice il regista Lamberti - non appartiene solo ed unicamente, come spesso siamo abituati a pensare, al mondo eterosessuale, ma più in generale a quello complesso ed interiore di ogni uomo e di ogni donna”.

Good as You vuole squarciare veli di paura ed aprire una mentalità ormai retrograda; se in America e in molti altri paesi del mondo vige un respiro decisamente più ampio nei confronti delle coppie omosessuali, qui in Italia, secondo molti degli artisti presenti in sala alla fine della proiezione, si è ancora troppo indietro, si può crescere, si deve cominciare a cambiare in nome del rispetto per tutti e della pari dignità di cui tutti hanno diritto.

Il ballo in maschera e lo sgretolamento delle maschere stesse, poi, si aggiudicano l’ultima parte degna d’attenzione all’interno del dibattito: lo sceneggiatore risponde alla richiesta di spiegazione di questa profonda metafora. Sono “maschere consapevoli” quelle del film, come ha detto in precedenza anche il regista, maschere che sanno di essere tali e che si esasperano e si mettono in gioco ognuna portando alla luce le mille e una sfaccettature dell’animo umano e del mondo omosessuale. Sono maschere che si creano, che provocano equivoci, che destano attenzioni, che sono cause di invidie e di gelosie, che si squagliano con il sorgere dell’alba quando si spegne la “noche caliente” e inizia il nuovo giorno della verità del cuore.


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