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La donna della mia vita - conf. Stampa

Pubblicato il 20 novembre 2010 da Edoardo Zaccagnini


La donna della mia vita - conf. Stampa

Esce il 26 novembre, La donna della mia vita, commedia sentimentale e corale girata dal regista di Io e te tre metri sopra il cielo, il quale, già da tempo, ormai, si è imposto al grande pubblico come nuovo esponente della commedia cinematografica nostrana. Pensiamo ai precedenti Amore, bugie & calcetto, e ad Oggi sposi, di appena un anno fa. La donna della mia vita verrà distribuito da Universal Pictures, ed è stato prodotto dalla stessa insieme a Cattleya. Saranno 250 le copie con cui il film uscirà, un bel pò in più rispetto a Noi credevamo di Mario Martone.

Prima di parlare del film, il produttore Marco Chimenz di Cattleya ha espresso solidarietà alla protesta in atto nel cinema italiano:

"Vorrei ribadire il concetto espresso ieri sera durante la trasmissione di Santoro. E’ inaudito che ancora adesso non siano stati estesi provvedimenti per il tax credit. Sappiamo che nei prossimi giorni qualcosa potrebbe cambiare ma bisogna comunque riflettere. Il fatto che finora non sia successo ha creato danni a film che sono stati cancellati oltre che rimandati. La produzione di molti film che dovevano iniziare nei primi sei mesi del 2011 in molti casi e’ stata bloccata o cancellata. La delocalizzazione all’estero sta creando problemi ai giovani attori che escono dalle accademie cosi’ come alle vecchie maestranze. Gran parte del mondo che vive di cinema non ha chance di sopravvivere e la carriera di molti giovani non e’ messa in condizione di prendere il via. Condividiamo in todo le ragioni della protesta’.

La parola è poi passata al regista:

"Ho cercato di realizzare un film dal tono elegante, pensando alla commedia borghese anni ’50 e ’60, dove con leggerezza e intensità si toccavano temi delicati. Ho voluto raccontare le dinamiche borghesi senza tirar fuori la morale’’.

La donna della mia vita ha un cast di grande livello, come del resto tutte le commedie che di questi tempi stanno affollando con successo le sale italiane. Nei panni di due fratelli, ci sono Luca Argentero e Alessandro Gassman. Il primo è serio e posato, il secondo è un inguaribile sciupaffemmine. Stefania Sandrelli interpreta, sull’onda dell’ultimo Virzì, una madre che però poco somiglia, per carattere, a quella de La prima cosa bella, anzi ne è in qualche misura l’opposto. Nei panni del padre, invece, c’è la garanzia di Giorgio Colangeli, ormai decisamente svincolato dai ruoli di marginalità sociale a cui si era dovuto abituare. La protagonista femminile del film è Valentina Lodovini, reduce dal grande successo di Benvenuti al Sud.

’’Questo e’ senza dubbio un film di attori. L’ho immaginato come un brano jazz in cui ognuno ha il suo assolo ma l’armonia e’ unica. Ed e’ proprio il coro degli strumenti a dare la potenza al brano’’.

Alessandro Gassman parla del suo personaggio, del film e di Stefania Sandrelli. Ma anche lui affronta il tema della delicata situazione del cinema italiano

’’Mio padre aveva annunciato la crisi. Lui, come Steno e tutti quelli della sua generazione, hanno sempre parlato di crisi. Io sento questi discorsi da 45 anni. Ora, però, e’ arrivata quella vera. Il problema e’ che ai suoi tempi, quando il cinema era in salute, tutto andava bene anche perché si capiva l’importanza della macchina culturale del Paese, cosa che oggi purtroppo si capisce molto meno. Sul mio personaggio non so perché mi danno sempre personaggi da fio de na.. Forse perché qualcuno mi conosce veramente, oppure per la faccia che ho. Del film penso che questa famiglia si scopra molto diversa, alla fine, rispetto all’inizio del film. E lavorare con Stefania Sandrelli è stato incredibile. E’ stata moglie e amante in molti film con mio padre e ritrovarmela come madre in questo film e’ stato emozionante’’.

L’attrice risponde in questo modo:

’’Alessandro non mi fa rimpiangere Vittorio e questo vuol dire che e’ diverso da lui ma forse che puo’ anche essere migliore’. Il film è una commedia degli equivoci e sul set mi sono sentita a casa, come se fossimo una vera una famiglia. Luca (Lucini) mi è stato molto vicino e i suoi occhi affettuosi hanno fatto la differenza”.

Luca Argentero parla del suo personaggio e del cambiamento che vive nel film, cosa che accade in generale a tutti i personaggi:

"Questo è stato il mio vero divertimento, una partenza da nerd per diventare latin lover. Ci abbiamo perso parecchio tempo per renderlo credibile”.

Parla anche Valentina Lodovini, in una fase estremamante positiva dopo il successo del film di Luca Miniero:

“Mi sento una rockstar, in questo momento, e del film di Luca, che è una specie di favola moderna, ho trovato molto interessante l’impronta teatrale presente nel copione. Funzionano molto bene le relazioni tra i personaggi.

Giorgio Colangeli, romano, interpreta un imprenditore milanese. Anche lui commenta La donna della mia vita, e descrive il suo personaggio:

La storia apparentemente semplice è complessa e si apre un petalo per volta rivelando molte cose. Il mio personaggio non cambia molto, perché alla mia età non si cambia, ma anche lui ingrana la marcia in famiglia e riacquista una sua centralità”.


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