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La pioggia che non cade - Conferenza stampa

Pubblicato il 20 giugno 2014 da Francesca Polici


La pioggia che non cade - Conferenza stampa

La pioggia che non cade, film musicale nato da un’idea di Tonino Abbale, segna l’esordio alla regia di Marco Calvise e quello della band pop romana Inverso. Un gruppo realmente esistente che dopo essersi fatto apprezzare dai più svariati locali della capitale, debutta al cinema e nel mondo discografico con il primo album, dallo stesso titolo del film. A presentare la pellicola nella conferenza romana tenutasi presso la Casa del cinema, il regista, il produttore e sceneggiatore e i protagonisti.

Marco Calvise, che difficoltà ha avuto nel dirigere degli interpreti non professionisti che nel film dovevano fare gli attori, i musicisti ed allo stesso tempo interpretare se stessi?

Marco Calvise: L’intento era quello di prendere la storia ed analizzarla insieme alla musica, tentando di percorrere una sorta di excursus che si dispiegasse fra la composizione musicale, i concerti e momenti in cui il decorso narrativo si snodava fondamentalmente negli intrecci amorosi e personali.

Secondo lei è un film accostabile a un genere preciso?

Marco Calvise: È un mix tra recitazione e musica, anche se non è certo un musical. L’idea iniziale potrebbe far pensare ad un film come Moonwalker, nonostante il gruppo musicale non sia affatto conosciuto, così come i loro brani. Alla base però, c’è una storia differente, una storia in cui l’unico filo conduttore è la musica. Non è forse facilmente inquadrabile in un genere, certo però è che questo è un film musicale.

Come ha fatto a rendere in immagini il lavoro musicale di questo gruppo?

Marco Calvise: Ho cercato un equilibrio fra la narrazione e la musica, tentando di non essere invadente e mettendo sempre in primo piano la musica. Quello che volevo fare, non era solo lasciare spazio ai pezzi, ma anche a tutte quelle fasi che li precedono, alle emozioni che suscitano la scrittura.

Tonino Abbale, come nasce La pioggia che non cade?

Tonino Abbale: E’ nato casualmente. Durante un viaggio in treno dopo aver visto un’esibizione degli Inverso in un locale romano e leggendo un articolo in cui si diceva che ormai nel cinema non ci sono più storie. Allora ho chiamato immediatemente Carlo, il leader del gruppo, per proporgli di raccontare la loro storia in un film. La sceneggiatura è stata un lavoro collettivo, poi è stata affidata a Paola Savinelli che l’ha perfezionata.


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