Last Night (Conferenza stampa) - Roma 2010

Roma, 28 ottobre 2010 - La conferenza stampa di Last Night si è svolta alla presenza della regista Massy Tadjedin e del cast (quasi) al completo: mancava solo Sam Worthington (nel film interpreta la parte del marito di Keira Knightley) probabilmente oberato dagli impegni in seguito al successo mondiale arriso ad Avatar, di cui era il protagonista. C’era invece la Knightley, insieme ai due attori che nel film interpretano la sua vecchia fiamma (mai del tutto spenta) e la “tentazione” di suo marito: rispettivamente il francese Guillame Canet ed Eva Mendes.
Vista la trama del film, l’incontro con la stampa si è tramutato in una sorta di riflessione circa i rapporti di coppia e la natura dell’infedeltà. Viene subito discussa la scelta per cui Micheal (Sam Worthington) consuma il suo tradimento, va a letto con la provocante collega, mentre Joanna (Keira Knightley) non cede alle lusinghe dell’ex-amante e rimane – nel corpo – fedele al marito. Si vuole con questo rimarcare una differenza tra i due sessi? Per la regista, “dipende dalla definizione che si dà della parola infedeltà. Noi non abbiamo cercato di rispondere a questa domanda, ma di mettere in campo due situazioni che fossero assimilabili e al contempo due modi diversi di rapportarsi alle tentazioni all’interno di un matrimonio”.
Soprattutto per Keira Knightley, la forza di Last Night “sta nell’evitare una risposta”, circa la differenza uomo/donna e su cosa sia peggio: tradire col corpo o con la mente. “Penso che tutti abbiamo tradito in entrambi i modi; ogni persona si è trovata ad essere nella situazione di almeno uno dei personaggi di questo film. La cosa buona è che non c’è una presa di posizione moraleggiante: non vengono dipinti dei personaggi buoni o cattivi, gli spettatori sono portati a contribuire con la propria esperienza all’interpretazione del film”.
Ed infatti, chiosa Eva Mendes, “La gravità di un tradimento è circostanziale, dire cosa è peggio sarebbe troppo manicheo: dipende dal tipo di relazione e anche dall’età delle persone coinvolte”. Non a caso - continua - “abbiamo cercato di limitare la carica provocante del mio personaggio, per non ridurlo allo stereotipo della collega-bomba sexy che tenta l’uomo sposato”. E anche la bravura di Sam Worthington è stata – secondo la collega – “quella di rappresentare magnificamente la lotta di un uomo che cerca di riuscire a fare la cosa giusta”.
Viene anche fatto un parallelo – forse un po’ azzardato – con il Kubrick di Eyes Wide Shut, sia per il contenuto della trama che per alcune dinamiche molto simili: il finale aperto, l’inizio con una festa. “ Eyes Wide Shut è un film che adoro, come tutti quelli di Kubrick – spiega la regista – ma non è un’opera a cui ho pensato consciamente durante la lavorazione del film. Solo dopo ho realizzato le similitudini che ci sono tra i due lavori, ed in particolare il fatto che tutto abbia inizio con i preparativi di una coppia che sta per andare a una festa. Ma ciò che mi interessava maggiormente di quella parte iniziale era dare l’idea della routine di Micheal e Joanna. Volevo raffigurare la quotidianità di una coppia sposata subito prima dell’evento inatteso”.
Come si è svolto il casting per un film del genere, e che cos’ha attratto gli attori alla sceneggiatura che è stata loro sottoposta? “Conoscevo già Keira – racconta Massy Tadjedin – che era la protagonista di The Jacket, di cui ho scritto la sceneggiatura. Ma all’epoca aveva vent’anni e pensavo fosse troppo giovane per poter fare questo film, che avevo già in mente. Quindi le ho dato il tempo di invecchiare, ed è stata una fortuna per me poter lavorare con una persona con cui avevo già un rapporto di amicizia. Nel casting ho cercato delle persone che potessero dare un’idea del diverso tipo di sentiero che le vite dei protagonisti avrebbero potuto intraprendere” se avessero fatto delle scelte diverse.
“Ciò che mi è piaciuto subito della sceneggiatura – continua Guillame Canet – è la sua sottigliezza, il suo realismo. Soprattutto il fatto che l’idea del tradimento si sviluppi nella mente di Micheal dopo che è la moglie stessa a gettare il seme del dubbio. E’ un particolare molto vero, molto realistico. Ed inoltre, da attore francese ero contento del fatto che per una volta non mi fosse stato proposto il ruolo del francese idiota. Generalmente nei film inglesi o americani veniamo scritturati per questo o per fare la parte dei russi cattivi, per via del nostro accento”. Eva Mendes si limita invece alle canoniche osservazioni sulla bellezza della trama e la bravura della regista e dei colleghi attori.
Interpellati riguardo alle loro esperienze personali rispetto all’amore e il tradimento, gli interpreti rimangono – giustamente – molto evanescenti. “Tutti abbiamo sofferto a causa della gelosia”, taglia corto Keira Knightley. “Il fatto che siamo attori però – precisa Canet – non vuol dire che siamo più bravi a mentire. Per me essere un attore ha sempre significato cercare la verità in una storia di invenzione. Il mestiere dell’attore è proprio la ricerca della verità”.
