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Live - Ascolti record al primo colpo (Conferenza stampa)

Pubblicato il 9 marzo 2009 da Lorenzo Vincenti


Live - Ascolti record al primo colpo (Conferenza stampa)

Sulla terrazza dell’Hotel Flora di via Veneto si è svolta ieri, Giovedì 26 Febbraio, la conferenza stampa di presentazione del film Live - Ascolti record al primo colpo, in uscita nelle sale italiane il prossimo 6 Marzo. A presenziare l’evento è arrivata nel nostro paese la bellissima Eva Mendes che, assieme ai vertici di Moviemax (società distributrice del film), ha risposto alle domande della stampa.

Come si è sentita nei panni di questa dirigente così spregiudicata e forte?

Sono molto orgogliosa di aver recitato in questo film e aver impersonato questo ruolo perché inizialmente la parte era stata scritta per un uomo. A Hollywood c’è grande carenza di ruoli femminili. Inoltre non soltanto ho potuto recitare ma, cosa che induce senz’altro molte riflessioni, ho avuto anche la possibilità di produrre questo film.

Che cosa l’ha spinta a produrre un film con un tema così estremo? Lei è la prima volta che produce un film, perché ha scelto proprio questo argomento?

Innanzitutto mi interessava fare un film che fosse anche fonte di riflessione, un film che uno può guardare e poi andare a prendere un caffè con gli amici e parlare di tutte le domande che il film ha suscitato. E’ giusto partecipare ad un programma così? C’è una forma di ambiguità morale? Tutte queste domande! A Hollywood producono tantissimi blockbuster, che io amo comunque, ma che diciamo sono piuttosto superficiali, non inducono grandi riflessioni. Allora mi sono detta perché non fare anche qualcosa che faccia pensare un po’ di più! Perché non creare qualcosa di più intelligente visto che in giro ci sono tanti programmi televisivi che invece non hanno questa qualità!

Nel film si parla dell’Italia, di alcuni programmi televisivi italiani in cui le donne mostrano il seno o non sono capaci a ballare ecc. Si riferiva a qualcosa in particolare? Se sì, a che cosa?

Nel testo originario, in quella scena dove si parla dei seni delle donne la frase è: “Non siamo a Parigi, qui non piacciono queste cose”. Nella versione originaria non c’è riferimento all’Italia. Comunque in questo ambito io ho una grandissima esperienza perché proprio recentemente ho fatto una pubblicità che è stata censurata negli Stati uniti perché mostravo un solo seno. In America c’è una posizione piuttosto puritana per quanto riguarda il nudo, soprattutto nel cinema.

Nel film si vede in varie riprese un manifesto de La dolce vita. Mi incuriosiva sapere di chi è stata la scelta. Come mai c’è quel manifesto?

E’ stata una scelta del regista quindi non posso parlare a nome suo o dare spiegazioni su questa scelta. Io personalmente sono una grande ammiratrice di Fellini e quindi sono stata perfettamente in accordo con la scelta. Forse se avessi potuto scegliere il film avrei scelto Le notti di Cabiria. Forse lo trovavo più adatto al film.

La cronaca degli ultimi giorni ha pericolosamente avvicinato la storia di questo film alla realtà. Soprattutto in relazione alla spettacolarizzazione della morte. Penso al caso della concorrente del Grande Fratello inglese che ha venduto l’esclusiva del proprio matrimonio a poche settimane di distanza dal momento in cui le è stata diagnosticata la sua malattia incurabile. Quanto pensa quindi che questo film sia fiction e quanto invece vada pericolosamente incontro alla tv di oggi.

Lei ha citato la concorrente del Grande Fratello, ma la cosa che probabilmente fa più paura è che questo concetto non si discosta poi così tanto dalla realtà e che probabilmente ci sarà in qualche parte del mondo qualche dirigente televisivo che sta meditando su questa possibilità.

I suoi ruoli sono solitamente contraddistinti da una grande ironia che, tra l’altro, è presente anche in questo personaggio. Cosa l’attira dell’interpretare donne che hanno un certo senso dell’umorismo e quali qualità in positivo o in negativo la attiravano di questa donna?

Diciamo che non scelgo un ruolo femminile perché è particolarmente sexy o particolarmente ironico. Questo metterebbe un’etichetta sul personaggio. Piuttosto cerco di interpretarlo con tutto l’ambito delle possibilità umane e quindi attingendo a tutta la mia esperienza. Trovo che questo film abbia una forte componente di satira, sia anche divertente. Il mio personaggio è divertente in molti momenti, anche nella sua follia! In questa sua missione sfrenata mi sono trovata anche a ridere perché è un film che prende in giro la società americana, il modo di fare televisione in America. Al momento di iniziare le riprese, questa televisione sconsiderata e senza testa pensavo fosse un problema esclusivamente americano, poi invece ho visto che riguarda tutte le televisioni del mondo.

Qual è secondo lei il peggio che si è visto finora nella televisione americana? Ha visto un progressivo peggioramento negli anni?

Per me è veramente disgustoso quando un programma finge di avere cura o interessarsi alle sorti dei suoi partecipanti ed invece li sfrutta solamente. C’è una mancanza di onesta totale. Non so se voi qui conoscete The Jerry Springer Show, un talk show che in America va in onda da vent’anni in cui arriva il partecipante e si finge che ci sia una sorpresa per lui. E poi dopo che gli dicono che sua moglie lo ha tradito con il suo migliore amico, in diretta cominciano a fare scenate e cose varie. Lì mi sembra che i partecipanti siano delle vittime o che ci sia una forma di manipolazione!

Nel film c’è un momento in cui Eva mangia la mela e la passa al regista che in quel momento rimane stregato da tutto il meccanismo dei reality show e non ne esce più fuori. Questo è un riferimento casuale ad un’altra Eva? Come avete scelto il concorrente da fare fuori?

Sì, quella è la mia scena preferita per tutti i riferimenti impliciti. Per quanto riguarda la scelta del candidato che sarebbe morto non ho avuto voce in capitolo, la scelta è stata tutta del regista.

Premesso che l’informazione registra quello che succede e non anticipa, però è probabile che qui in Italia ci sarà una reazione forte della Chiesa. E’ probabile che verrà rispolverata l’idea che il denaro corrompe l’anima. Lei che cosa pensa di questa possibile reazione?

Adesso lasciamo perdere il Vaticano. Non sono qui per il Vaticano o sotto l’egida del Papa. Quello che mi interessa fare è consentire che ci sia un’apertura della mente su un certo tema. Provocare il pensiero. Non ti piace quello che faccio? Bene! Allora già il fatto che me lo dici è un modo per parlare, è già un modo per dire qualcosa. E’ per questo che faccio film. E poi l’Italia è uno dei miei paesi preferiti e vorrei essere la benvenuta quando torno.

Lei ha detto che non è qui per fare la predica sulla cattiva televisione, ma è altrettanto vero che il miglior cinema americano quasi sempre ormai va in Tv, nelle serie televisive. Cosa pensa della parte migliore della televisione americana?

Io amo moltissimo Mad men, non so se lo conoscete. Ogni singolo episodio è un minifilm. E anche Damages con Glen Close! Anche nell’ambito del reality ci sono delle cose buone, ad esempio Project Runaway io trovo che sia bellissimo da guardare, interessante, promuove la creatività.

Cosa sta succedendo adesso a Hollywood, secondo lei qual è la cosa più brutta di Hollywood. Non parlo di film, parlo di tendenza. Come va per lei in quell’ambiente?

Non sono qui per lamentarmi di Hollywood. Senz’altro faccio parte di una piccola percentuale di donne che lavorano a Hollywood. E’ una città difficile, è una città dura per tutti, anche per le donne ma lamentarsi è una cosa noiosissima quindi piuttosto che fare cose noiose preferisco produrre film come questo, che facciano pensare. Per me questo è un grande momento. Sono molto contenta anche per l’Oscar a Penelope Cruz, Kate Winslet. Meritatissimi. Penso che ci siano donne che hanno grande forza a Hollywood.

Non è certo un caso che il regista vincitore del premio oscar per Twin towers abbia diretto questo film. Noi in continuazione assistiamo a morti in diretta su Youtube ecc. Che ne pensa dell’attrazione dell’essere umano nei confronti di questo spettacolo?

Non lo so, penso che appartenga agli uomini questa curiosità nei confronti della morte. Non ho una risposta da dare. Credo che il mio personaggio lo dica nel film quando parla di questo interesse, di questa fascinazione per la morte e per lo spettacolo della morte che esiste da sempre. Il colosseo, la ghigliottina e adesso su internet. Probabilmente faccio questo film anche per chiederlo a voi, quindi se avete una risposta per cortesia datemela voi.

Una domanda a Moviemax. Voi che avete comprato il film sulla sceneggiatura, in riferimento alla battuta sui reality show italiani. Chi ha preso la decisione del cambiamento nell’edizione italiana, il regista lo sapeva?

No, l’ha presa il direttore di doppiaggio il quale ha ampia responsabilità sull’adattamento.

Secondo lei è peggiore la figura della produttrice che organizza quel programma bestiale o il pubblico che lo segue?

Io non ho ancora deciso. Ho amato questo film proprio perché rende quasi impossibile dare una risposta. Chi è il peggiore? I partecipanti, la produttrice o il pubblico che lo guarda? Voi che pensate?

Qual è stata in passato una piccola cosa che è successa a lei, per la quale si è messa in prima film e che magari a posteriori non avrebbe fatto? E se non avesse fatto l’attrice cosa avrebbe fatto?

Io non credo ai rimpianti. Penso che ognuno di noi ha la sua strada da fare e gli errori fanno parte del percorso che uno deve compiere. Penso che gli errori sono anche fonte di crescita, certo mentre li vivi non fanno piacere ma a guardarli dopo sono come dei piccoli doni. Se non avessi fatto l’attrice mi sarebbe piaciuto fare l’architetto, l’interior designer. E’ per questo che amo molto Roma.

Volevo sapere se il film era uscito in America e come era andato, come era stato accolto.

Esce prima qui che negli Stati Uniti.

Il fatto che lei abbia quel pentimento nel finale, quando va in bagno a rimettere è una sorta di punizione divina o un improvviso rinsavimento rispetto a quello che ha fatto?

Penso che la cosa più importante è parlarne. Non so! E’ Dio che l’ha punita oppure la sua coscienza oppure aveva mangiato qualcosa che le ha fatto male a pranzo?

Oggi si vedono sempre più attori fare anche i produttori dei propri film. E’ una maniera di assicurarsi un ruolo?

Come dicevo prima, invece di starmene seduta a lamentarmi sul fatto che non ci siano ruoli a Hollywood, preferisco impegnarmi. Leggo moltissimi libri per cui ci sono già delle opzioni, sceneggiature e produco film che voglio vedere. E’ meglio rimboccarsi le maniche


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