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Nottetempo (Conferenza stampa)

Pubblicato il 1 aprile 2014 da Antonio Napolitano


Nottetempo (Conferenza stampa)

Roma, Multisala Barberini, 31 marzo 2014 C’è il cast al completo alla conferenza stampa di presentazione di Nottetempo, film d’esordio del regista napoletano Francesco Prisco. Ma quello che conta non è solo la loro presenza, bensì la partecipazione intensa con cui tutti, anche gli interpreti di ruoli minori, rispondono alle domande e vogliono dire la loro sul film.

È il classico “piccolo film indipendente“ fortemente difeso e protetto dalla produzione e dal cast, in primis dal protagonista Giorgio Pasotti (nel film è Matteo, un poliziotto rugbista) che subito prende la parola: “E’ sempre bello lavorare ad un’opera prima. Ci sono dei ritmi diversi, non c’è mai tempo e sul set c’è tanta concitazione e frenesia che ti entrano dentro. E Nottetempo, lo dico non perché sono parte in causa, ma come spettatore, è uno dei più felici esordi del cinema italiano degli ultimi anni. È un mezzo miracolo, una piccola perla da salvaguardare. Un film del genere non solo è stimolante per un attore, ma sono sicuro che, anche per la stampa e per il pubblico vedere un film diverso e originale rispetto alla media del cinema italiano, sarà una esperienza interessante. A me piace mettermi in gioco e ringrazio Francesco per avermi dato l’opportunità di fare questo film e interpretare il ruolo di un cattivo, un ruolo molto diverso dai personaggi che di solito faccio. E l’ho fatto con molto piacere e con il grande senso di responsabilità che ho verso il mio lavoro. Quando un attore cerca di allontanarsi dallo stereotipo in cui è inquadrato viene mal visto, se non stroncato. Ma è bello allontanarsi da se stesso. È questa la magia di fare l’attore. E ringrazio Paolo Sorrentino che mi ha scelto in un ruolo inusuale per La grande bellezza. E adesso dobbiamo essere bravi e cogliere la palla al balzo di questa vittoria dell’Oscar per avere più coraggio e non addormentarci sulle commedie, che faccio volentieri e che amo, ma dobbiamo fare anche altro”.

Anche gli altri attori sono dello stesso avviso; Gianfelice Imparato, altro protagonista del film nel ruolo di un cabarettista in declino: “Sono d’accordo con Giorgio. È un film coraggioso e spero che il coraggio venga premiato. Non lo stringerei nella catalogazione tout court del genere noir. Il film racconta una storia, ma soprattutto delle vicende umane. E non succede spesso che un film sia capace di sviluppare così bene delle vicende umane”. Sviluppo che, sin dalla lettura della sceneggiatura, ha affascinato anche gli altri attori. Nina Torresi: “Ho amato molto il ruolo incantevole di Assia, una ragazza che vive nel suo mondo delle meraviglie ed è stato molto difficile alla fine del set lasciare il personaggio”. Antonio Milo: “Anche io mi sono innamorato della storia e il lavoro di Francesco è stato molto importante perché ci ha dato l’opportunità di sondare altre strade facendoci mettere alla prova”. Valeria Milillo: “Leggendo la sceneggiatura si notava che era un film senza luce, senza uno spiraglio. Non era per nulla una lettura comoda e, proprio per questo, molto affascinante”. Esther Elisha: “Sono molto contenta di questo film e del mio ruolo, una donna tutt’altro che femme fatale e che è il contraltare del protagonista. Sono grata alla produzione che mi ha voluto fortemente anche perché è la prima volta che non devo interpretare un ruolo direttamente legato alle mie radici africane”.

Lo sguardo più tecnico e stilistico spetta invece al regista Francesco Prisco: “E’ stato un film faticoso ma entusiasmante. Mi appassionava scrivere e girare una storia con personaggi poco appagati dalla loro vita ma che finisse con una nota lieve di speranza. L’ho fatto seguendo un flusso molto istintivo, ho preferito questo alla logicità, giocando molto tra il reale e il sogno come nel tema costante del vetro appannato che è una sorta di finestra sul mondo dei sogni di Assia. E soprattutto volevo che il film avesse una luce e uno stile poco identificabile con il cinema italiano, e che guardasse più ad un certo cinema francese e al cinema americano. Da questo punto di vista, il direttore della fotografia, Francesco Di Giacomo, considerando anche i mezzi e i tempi che avevamo, ha fatto davvero un ottimo lavoro”.

Gli fa eco Annamaria Morelli, produttrice e sceneggiatrice del film: “Sì, siamo contenti del lavoro finale. Erano anni che volevamo fare questo film con Francesco e grazie ad Alessandro Cannavale (Run Comunicazione) e Amedeo Bagicalupo (Nuvola Film) ci siamo messi in questa impresa. Il film esce il 3 aprile in venti copie e auguriamo buona fortuna a tutti i nostri compagni di viaggio”.


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