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Roma 2016 - Una

Pubblicato il 19 ottobre 2016 da Fabiana Sargentini

VOTO:

Roma 2016 - Una

Una ha due volti: la tredicenne dalle gote morbide e i capelli senza fine, i fianchi fasciati in shorts jeans, le magliette coi colori pastelli dell’adolescenza; la ventottenne Giacomettiana (interpretata da Rooney Mara), un sottile strato di pelle sullo scheletro filiforme, capelli liscissimi che la vestono più di qualsiasi stoffa. Attraverso un montaggio alternato iniziamo a conoscerla, affacciata alla finestra in attesa di qualcosa, passato e presente. Nel bagno di una discoteca, Una adulta si fa prendere da uno sconosciuto davanti allo specchio, duplicandosi ancora una volta. Lo sdoppiamento permane nel dialogo con la madre, nel nasconderle una foto che, presa dal fondo dell’armadio, ripone di nascosto nella borsetta, nel dire di avere commissioni da fare mentre le intenzioni del suo viso raccontano una battaglia ossessiva che viene da lontano. Una, overdressed con un bel vestito a fiori, si presenta in una fabbrica chiedendo di un certo Ray. Un dipendente la accoglie gentilmente e, guardando l’uomo nella foto, dice che quello che la ragazza cerca è Pete, il suo capo. Dal momento dell’incontro, dopo quindici anni dall’ultima volta, il film si srotola in picchi di tensione rivelatori del vissuto tra loro. Il margine tra pedofilia su un’adolescente e un reciproco Nabokoviano innamoramento tra persone di età diverse è trattato con sapienza delicata e cura estrema dei dettagli. La trama perde forza nella seconda parte, quando allarga l’ambientazione lontano dagli spazi claustrofobici degli uffici, nel lussuoso appartamento dell’uomo, dove (dopo aver scontato una pena di quattro anni di carcere) vive con una moglie coetanea e la di lei figlia.
Un film sulla pedofilia, sul fare i conti col proprio passato, sulle macchie infantili incancellabili nella vita adulta. Un film elegante, ben fotografato, ben recitato. Di impianto teatrale (è infatti tratto da una pièce del drammaturgo David Harrower, che firma la sceneggiatura con cui Benedict Andrews, dopo averlo diretto a teatro, esordisce nella regia cinematografica), funziona in questo doppio registro di una giornata nel presente e flash-back, fino a che i due protagonisti si incontrano-scontrano negli ambienti chiusi e asfittici dell’azienda: uffici vuoti, la sala mensa durante le ore lavorative, i bagni pubblici. Una è marchiata a fuoco, incapace di una vita normale, ancora nella casa materna, incapace di relazioni sentimentali stabili, disponibile solo per sesso senza sentimento né significato. A tredici anni si è bambine-donne: ci si crede adulte, si emulano i propri cari, si può finire per innamorarsi di un adulto che promette una vita nuova, un amore totalizzante, un impossibile e prematuro salto nel tempo. Il film non dona soluzioni né giudizio. Lo spettatore dovrà fare da sé.


CAST & CREDITS

(Una); Regia: Benedict Andrews; sceneggiatura: David Harrower; fotografia: Thimios Bakatakis; montaggio: Nick Fenton; musica: Jed Kurzel; interpreti: Rooney Mara, Ben Mendelsohn, Riz Ahmed, Tara Fitzgerald; produzione: Bron Creative, Jean Doumanian Productions, WestEnd Films, Film4 Production; origine: Canada, Regno Unito, Usa, 2016; durata: 94’


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