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Romeo and Juliet post scriptum (Conferenza stampa)

Pubblicato il 18 maggio 2014 da Valeria Gaveglia


Romeo and Juliet post scriptum (Conferenza stampa)

Roma, 17 maggio 2014. Si è tenuta presso la Caffetteria Bistrot L’800 la conferenza stampa dello spettacolo Romeo and Juliet post scriptum. Erano presenti l’autrice Annika Nyman,in Italia per assistere alla prima nazionale del suo spettacolo in scena al Teatro Dell’Orologio, la regista Georgia Lepore e i due attori interpreti Giovanni Anzaldo e Selene Gandini.

Come ha incontrato questo testo?

Georgia Lepore: ho letto la recensione su un giornale riguardante il festival di Spoleto. L’autrice della recensione chiedeva disperatamente il testo. Il teatro in cui Annika lavora mi ha messo in contatto con lei per cui ho avuto i diritti d’autore e ho potuto procedere con la traduzione.

Annika da dove nasce l’idea di questo spettacolo?

Annika Nyman: nasce da due attori che mi hanno chiesto di mettere in scena Romeo e Giulietta. Leggendo il testo di Shakespeare mi sono accorta che il loro rapporto è basato sull’Idea di stare insieme poiché hanno effettivamente pochi punti di contatto. Il mio intento è stato quello di verificare cosa poteva succedere se loro fossero stati insieme e avessero conosciuto i loro aspetti negativi. L’importante è ciò che realmente accade e la mia sensazione è che in di Romeo e Giulietta più che un desiderio amoroso ci fosse una voglia matta di andare via di casa.

Gli attori cosa pensano di questo testo?

Selene Gandini: Romeo e Giulietta sono due persone che non hanno parlato. Giulietta è molto lontana dall’immaginario collettivo. Si tratta di ragazzi con delle grandi paure.

Giovanni Anzaldo: sono Romeo e Giulietta ma potrebbero non esserlo. Due ragazzi che non si conoscono, e io (Romeo) sono per Giulietta uno sconosciuto che potrebbe fare qualsiasi cosa.

Com’è stato per gli attori interpretare questo Romeo e Giulietta dopo aver recitato la versione classica?

S. G.: per me è un lavoro molto profondo. Ho un rapporto di amore e odio con Giulietta. Recitando questo dramma ho incontrato l’amore della mia vita e dopo esserci lasciati mi ero promessa che non avrei mai più impersonato questo personaggio. Questa Giulietta però è altro. Ha permesso a un personaggio shakespeariano di rivivere la contemporaneità preservandone l’anima e il dolore.

Con quali modalità è stata effettuata la traduzione?

G. L.: Annika non ha tradito Shakespeare né nella storia né nei personaggi. Mi sono fidata di lei nel passaggio dallo svedese all’inglese e per mezzo di una lunga corrispondenza abbiamo appurato il significato dei termini più complessi da tradurre in italiano.

Annika hai in mente di trattare di nuovo Shakespeare?

A. N.: Vorrei riscrivere Riccardo III paragonandolo a Scarface. Entrambi questi personaggi suscitano sul pubblico un rapporto di amore e odio.

Vedi qualcosa di stessa nella tua Giulietta?

Forse in entrambi i personaggi. Quando scrivo guardo molto dentro di me.

In questa regia si è preso spunto da quella originale?

G. L.: Non ho visto la regia originale e Annika non sa nulla sullo spettacolo. Anche per lei sarà una sorpresa.

C’è qualche aspetto del testo che avrebbe approfondito?

G. L.: No, il testo è scritto benissimo e non lascia buchi. Del resto penso che quando si ha necessità di dire qualcosa la si scrive quindi se Annika non ha scritto alcune cose è perche non ne sentiva il bisogno.


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