X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Round table with Greenaway

Pubblicato il 16 dicembre 2014 da Monia Manzo


Round table with Greenaway

Cosa ne pensa del cattolicesimo, visto che ci troviamo a Roma?

Devo rispondere con molta cautela, perché anche se qui in sala siete tutti atei, sicuramente i vostri nonni saranno stati cattolici e ritengo che il cristianesimo sia un disastro assoluto e che abbia creato senso di colpa e infelicità nei secoli.
Inoltre credo che sia basato su superstizioni, quindi sono assolutamente critico non solo sul cattolicesimo, ma su tutto il cristianesimo e su tutte le altre religioni. Mi piace pensare in termini umoristici, satirici, ma credo che bisognerebbe esserlo tutti.

Questo film Goltzius and The Pelican Company sembra un po’ un controcanto alla sessualità che possiamo trovare on-line o attraverso personaggi pubblici.

Io sono pronto a battermi per chiunque faccia parte del genere umano, al di là di qualsiasi appartenenza di razza, di orientamento sessuale e, soprattutto di credo religiosi che sono basati sulla superstizione. Grazie a Dio viviamo in un’epoca in cui questo elemento sta cominciando a sparire dalle nostre vite. Questo film cerca di mettere in mostra tutta la stupidità dei taboo, di tutte quelle idee di cui non si può parlare.
Il film è di contro pieno di giubilo, di musica, di gioia, di danza, di retorica, di oratoria: quindi è un film estremamente positivo sull vita.
Non credo che abbiamo bisogno della religione per provare felicità. Quando mi chiedono se sono stupito nel guardare la Cappella Sistina o nell’ascoltare Bach, certamente lo sono, ma sono cose che sarebbero accadute lo stesso, anche senza la religione.
Molte donne sono state e lo sono tuttora svilite a causa del cristianesimo, così come da altre religioni.
Le donne vengono classificate in puttane o vergini, per non parlare delle idee ridicole sull’aborto e sulla mancanza di controllo del loro corpo.
La religione svilisce tutti. Immaginate cosa sarebbe se non ci fosse Dio, non ci fosse Satana e non ci fosse stato Freud. Oggi dobbiamo e possiamo essere liberi.

Cosa ne pensa del fatto che il suo film sia proiettato nei teatri. Visto che afferma che il cinema è morto?

Certamente è così, il mio paese adottivo è l’Olanda e lì i giovani non vanno più al cinema, ma non vedono nemmeno la televisione.
Si può affermare che il cinema sia morto precisamente nel 31 settembre 1983, quando i telecomandi hanno cominciato a funzionare, da quel momento il cinema non è stato più un’esperienza passiva, ma attiva attraverso tutti gli strumenti tecnologici siamo diventati tutti filmakers.
Per quanto riguarda l’altra parte della domanda non posso rispondere del tutto perché sarebbe lungo e complicato, ma posso dire che dobbiamo liberarci da alcune idee stupide rispetto al cinema, che prevede che dobbiamo stare seduti per delle ore al buio a vedere una proiezione, in una situazione che non ci risulta naturale.
L’uomo non è fatto per stare nell’oscurità per 130 minuti e comunque il cinema è morto da sempre.
Nessuno in verità ha mai visto un film, il cinema infatti non esiste, sono anni che guardiamo un testo illustrato e non viceversa: ciò che conta sono infatti solo sceneggiature. (I grandi successi degli ultimi 13 anni non a caso sono Il Signore degli Anelli e Harry Potter, seguiti da film di Lars Van Trier e Pedro Almodovar).
Ciò non toglie che ci sia in giro tanto cattivo teatro, che però è sempre aperto alla sperimentazione e disposto a rischiare, mentre il cinema di Hollywood, Bollywood, nonché quello europeo non vogliono mai tentare nuove vie di fare film.
Quindi è bene portare il cinema in un luogo dove ancora si desidera rischiare.

Vorrei riallacciarmi al discorso sull’estremismo religioso: crede sia la causa della discriminazione delle donne e della paura della morte?

Sono perfettamente d’accordo sul fatto che le religioni in generale siano solo un modo di detenere il potere e controllarlo, basti pensare alla paura che gli uomini hanno delle donne, ecco perché le discriminano.
Per non parlare del pessimo rapporto che si ha con la morte, che infatti viene combattuta per tutta la vita attraverso le credenze religiose.
Oggi grazie alla seconda rivoluzione di Göteborg e quindi a Internet tutto il sistema estremista si sta sgretolando, basti pensare alla "Prima era Araba" e a tutto quello che è successo in piazza Tahir.
Se però parliamo male dell’estremismo arabo dobbiamo parlare anche degli USA, dove il 25% degli abitanti non crede nell’evoluzione: stiamo parlando del paese più potente del mondo, la cosa è piuttosto sconvolgente. Inoltre dovete fare i conti con il Protestantesimo che con i suoi 500 anni dalla fondazione è la dimostrazione pratica che il Cattolicesimo ha fallito la sua missione di religione occidentale.

Chiediamo poi al maestro, ricollegandoci al film visto come opera illustrata, come abbia fatto invece a trasporre un autore importante e brillante come Shakespeare senza scadere nel banale.

G. risponde che essendo Shakespeare di per sé un genio assoluto, contribuisce già di suo a rendere speciale un adattamento cinematografico. Coglie quindi l’occasione per illustrare la sua lunga e laboriosa operazione di ripresa della Tempesta, all’interno del suo Prospero’s Book.


Enregistrer au format PDF