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The Amazing Spider-man 2. Il potere di Electro - Conferenza stampa

Pubblicato il 15 aprile 2014 da Lorenzo Vincenti


The Amazing Spider-man 2. Il potere di Electro - Conferenza stampa

Giornata all’insegna dell’uomo ragno ieri a Roma. Ad una settimana dall’uscita nelle sale italiane di The Amazing Spider-man 2. Il potere di Electro, sono sbarcati nella città eterna il cast, il regista Marc Webb e la produzione per il tour de force promozionale di questa attesissima seconda puntata del reboot griffato Marvel. Ad attenderli un red carpet in grande stile (svoltosi in serata davanti ad una folla di fan e curiosi) e una sala stampa gremita di giornalisti curiosi di vedere, fotografare e interrogare i protagonisti di questo “rilancio” tanto atteso.

In perfetto stile “pop”, anticipati da una musica tambureggiante e un gioco di luci che ha reso ancor più suggestiva la cornice del St. Regis Hotel, i quattro volti principali del film (Andrew Garfield, Emma Stone, Jamie Foxx e Dane DeHaan) guidati da Marc Webb hanno risposto alle domande sul film e rivelato le proprie emozioni nel portare in scena uno dei franchise più difficili e popolari al mondo.

Il segreto di Spider-man per Marc Webb sta proprio in questa popolarità del personaggio. Non è un supereroe come tutti gli altri. Non è né un miliardario, nè un alieno. E’ un ragazzo normale che deve pagare l’affitto, che ha problemi sentimentali e che si relaziona in maniera normale con tutti gli altri esseri umani. Per questo ci si identifica in lui così facilmente. D’accordo con Webb anche Garfield che ribadisce come la “pelle” di Spider-man nasconda etnie, razze, diversità unendo ogni latitudine di questo pianeta sotto le maglie di un costume da supereroe. Chiunque può riconoscersi in Spider-man ed immaginarsi sotto quel costume. Cinesi, italiani…di colore. E’ un elemento importante questo.

Altrettanto importante in questo nuova serie di film sembra essere la storyline sentimentale, leggermente diversa rispetto al passato e ricca di spunti sui quali riflettere. Finalmente una donna tiene testa al supereroe e il suo ruolo si espande sino a divenire un alterego del protagonista. Webb imputa questo alla straordinaria alchimia raggiunta sul set tra Garfield e Stone, lasciati liberi di improvvisare di fronte alla macchina da presa. Ho cercato di raccontare l’evoluzione della storia d’amore tra Gwen e Peter e per riuscire a farlo nel migliore dei modi ho lasciato spazio alla vivacità dei due attori sul set. Ho ricreato una dimensione il più reale possibile per agevolare la loro improvvisazione e poter poi cogliere così uno dei momenti, quello sentimentale, più intimi e umani che esistano. I momenti migliori sono derivati proprio dall’assenza di prove. Ci teneva alla loro storia e ci ha lasciato libertà di interpretazione conferma la bellissima Emma Stone in uno slancio di gratitudine verso il regista che l’ha definitivamente lanciata nell’Olimpo di Hollywood.

A far parte già da molto tempo di quegli eletti è “l’elettrizzato” Jamie Foxx, il quale interrogato su questo ruolo (doppio) anomalo per la sua filmografia risponde così: E’ stata una bella sfida per me. Entusiasmante direi. Iniziare con l’interpretazione di un ragazzo goffo, emarginato da tutti, per poi passare al cattivo in blu. C’erano degli aspetti interessanti da interpretare in queste due diverse personalità. Ci siamo divertiti molto. Quando a mia figlia ho detto che avrei fatto Spider-man è impazzita, lei che mi segue sul set e che era già stata presente durante le riprese di Django. Questo è un aspetto meraviglioso di Spider-man. E’ un franchise che cattura tutti, raggiunge i bambini e coinvolge i grandi. In ogni parte del mondo trovi ragazzi con il mito di Spider-man e che si travestono da Uomo Ragno.

Altro protagonista del film il giovane ma talentuoso Dane DeHaan, qui alle prese con l’interpretazione della coppia di personaggi Harry Osborn/Goblin. Sono personaggi che hanno 50 anni di storia alle spalle. Devi capirli bene, conoscerli, onorarli per riuscire a riproporli in una nuova epoca, di fronte ad un nuovo pubblico. E’ stata questa la difficoltà maggiore e Marc mi ha aiutato a risucire in tale intento.

Si passa agli omaggi nella sala stampa del St. Regis e il primo a cominciare, in una più ampia analisi delle fonti d’ispirazione di questo nuovo Spider-man, è proprio il regista Marc Webb il quale rivela di essersi ispirato alla fisicità snella del primo Spidey e a quel suo originale sense of humour. Dichiara altresì di aver preso ad esame il lavoro di moderni animatori come Todd McFarlane (colui che ha ridisegnato il personaggio verso la fine degli anni ’80) e Brian Bendis (autore di Ultimate Spider-man) per riuscire a riportare i lineamenti tipici del personaggio e trasmettere l’eccitazione di Peter Parker nel vestire quei panni.

Si accodano al regista tutti gli altri protagonisti che, uno per volta, enunciano alla platea le fonti di ispirazione che li hanno guidati in questa avventura e gli eroi a cui tutti i giorni guardano. Si parte da Garfield che cita Mohammed Alì, Ronaldo, Bugs Bunny, Pharrell Williams come persone che hanno costruito il suo personaggio e Gandhi, Michael J. Fox, Daniel Day Lewis, Stan Lee, Gene Wilder come fonti d’ispirazione per la propria carriera d’attore. Più solenne Jamie Foxx che di fronte alla scelta dei propri di eroi prima tentenna poi sciorina un terzetto da brividi: Prince, Martin Luther King e Halle Berry (ironico). Sofisticata Emma Stone che scomoda nomi del calibro di Gilda Radner, Lucille Ball, John Candy, Gene Wilder, Diane Keaton, Goldie Hawn, Hal Hasby e Cameron Crowe. Conclude lista e conferenza Dane DeHaan che prima del saluto finale strappa un applauso alla platea citando Philip Seymour Hoffman e l’indimenticato James Dean.


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