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TORINO FILM FESTIVAL 2005

Pubblicato il 12 novembre 2005 da Sila Berruti


TORINO FILM FESTIVAL 2005

E’ cominciata un po’ sottotono, in una città gelida e concentrata sulla preparazione delle Olimpiadi invernali 06, questa 23° Edizione del Torino Film Festival. La capitale piemontese sembra non essersi ancora accorta dell’evento ma probabilmente è ancora troppo presto per dirlo: lo dimostra il fatto che alla serata inaugurale la sala non era propria gremita. Ad aprire questa 23° edizione il documentario di Isabella Rossellini “ My Dad is 100 Years Old” dedicato al padre Roberto in occasione del centenario dalla nascita. Una strana e originale sequenza dei ricordi di infanzia dell’attrice e del rapporto tra il celebre regista italiano con i suoi contemporanei. Come è ormai tradizione, Torino dedica grande spazio al documentario e al cinema orientale, che ormai non fatica certo a trovare ospitalità presso i festival italiani mentre quattordici sono i film in concorso. Tragli eventi di maggior richiamo, sarà presentata interamente la serie “Masters of Horror”, un progetto nato dall’esigenza di alcuni noti “maestri del terrore”(tra i quali Argento, Carpenter Garriss e altri) di sfuggire alle imposizioni produttive e di sentirsi di nuovo liberi di riversare nei film tutte le angoscie più intime, come ha dichiarato lo stesso Garris. Ciascuno dei “Maestri” ha realizzato il proprio segmento in maniera del tutto indipendente, vincolati dalla durata di 60’ e da un low budget. Nella sezione "Americana" tra le cose più curiose vorremmo segnalare il documentario di Martin Scorsese “No direction Home: Bob Dylan”, dedicato al celebre cantante statunitense e il film documento di Werner Herzog “Gryzzly Man” ricostruzione, attraverso materiale di fiction e di repertorio, della vita e della terribile morte dell’ambientalista canadese Timothy Treadwell. I direttori del festival, Giulia D’Agnolo Vallan e Roberto Turigliatto hanno dichiarato di aver voluto realizzare un festival attento ai nuovo linguaggi e di voler dare spazio ad un tipo di cinema che fatica a trovare la sua collocazione distributiva. Siamo sicuri che sarà così (almeno nelle intenzioni) e non ci resta che augurare a tutti i frequentatori del TFF "buona visione".


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