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TORINO FILM FESTIVAL 2006 - CONCORSO DOC 2006 - INAUDITI-INUIT!

Pubblicato il 18 novembre 2006 da Andrea Esposito


TORINO FILM FESTIVAL 2006 - CONCORSO DOC 2006 - INAUDITI-INUIT!

Il regista Davide Manuli e il suo assistente Jerome partono per il Canada, con l’intenzione di realizzare un documentario sulla telemedicina. Hanno scoperto infatti che gli Inuit del Polo Nord possono usufruire di un servizio così avanzato negli ospedali canadesi. Una volta arrivati a Ottawa scoprono però che la sperimentazione sulla telemedicina applicata agli Inuit non si è mai realmente concretizzata. I due non si perdono d’animo e partono per il Grande Nord, per curiosare sulle condizioni di vita degli Inuit.

Ora, il progetto parte da un aborto iniziale, ovvero l’idea del documentario sulla telemedicina che non è andato in porto. Se può risultare eccezionalmente interessante seguire l’evoluzione di un progetto anche attraverso il suo fallimento (vedi Lost in La Mancha), in questo caso si capisce subito ormai si è persa una qualsiasi idea unitaria che muova l’indagine. Come comprendere e descrivere le condizioni di vita degli Inuit? Quali contatti cercare? Cosa mettere in evidenza del materiale raccolto? Sembra che nessuna di queste domande sia stata presa in considerazione, e ci troviamo così immersi in scene prive di funzionalità narrativa, francamente poco interessanti. Senza una tesi, il materiale risulta piuttosto discontinuo, non sviluppa delle idee ma semplicemente mostr tante cose che i due protagonisti si trovano davanti. Se la telemedicina non è più l’argomento del documentario, perché conservare delle interviste sulla telemedicina? E se si vogliono comunque conservare, perché non spiegare4 perlomeno che questo non sarà più un documentario sulla telemedicina, ed eventualmente raccontare (magari con una voce narrante) quello che si farà ora, come si evolve il progetto, quello che sta dietro le immagini? Difficile trovare un filo conduttore in un’intervista a due scalatori, a un tizio un po’ strano che dice che c’è un motivo se la gente lo considera strano, un servizio sulle statuette Inuit, una gara canora, un’interminabile e inutile gita al supermercato. La sensazione, assai spiacevole, è quella di trovarsi di fronte a un filmato delle vacanze, uno di quegli insopportabili supllizi che solo gli amici più crudeli ti costringono a vedere.

(Inauditi-Inuit!) Regia, soggetto, sceneggiatura, produttore: Davide Manuli; fotografia: Jean-Farncois Parquet; montaggio: Rosella Mocci; interpreti: Davide Manuli, Jerome Duranteu, Jean Francois Parquet; produzione: Shooting Hope Productions; origine: Italia, 2006; durata: 75’


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