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“Un drago a forma di nuvola” il nuovo film di Ettore Scola è un fumetto (Conferenza Stampa)

Pubblicato il 23 giugno 2014 da Antonio Napolitano


“Un drago a forma di nuvola” il nuovo film di Ettore Scola è un fumetto (Conferenza Stampa)

Presentata a Roma presso la libreria Borri Books della Stazione Termini l’ultima uscita della Bao Publishing, casa editrice specializzata in fumetti e graphic novel, e si tratta di un’opera molto particolare soprattutto dal punto di vista del rapporto cinema-fumetto. Un drago a forma di nuvola è infatti l’albo a fumetti realizzato da Ivo Milazzo (celebre disegnatore di Ken Parker) sulla base di un trattamento di un film scritto e mai realizzato da Ettore Scola. Il trattamento scritto dal regista insieme a sua figlia Silvia e Furio Scarpelli, doveva diventare un film prodotto da Medusa ma fu interrotto bruscamente per volontà di Scola a causa di vicissitudini politiche con Silvio Berlusconi. Il risultato finale del lavoro è una vera e propria opera cinematografica in cui i protagonisti hanno i volti disegnati di attori come Gerard Depardieu, Massimo Troisi, Nastassja Kinski e dove è presente anche l’apporto del direttore della fotografia Luciano Tovoli e una colonna sonora speciale.

All’incontro sono intervenuti Milazzo, Ettore e Silvia Scola, che è stata la prima a prendere la parola, “Dopo che Ettore aveva deciso che finché fosse rimasto Berlusconi premier non avrebbe più fatto film, è capitato di incontrare Ivo e raccontargli di questo nostro lavoro che era rimasto un trattamento e che non si era mai sviluppato in una vera e propria sceneggiatura. Noi non abbiamo fatto nulla con Ivo. Lui ha semplicemente letto il trattamento e illustrato questa storia. Quando poi ci ha fatto vedere le tavole siamo rimasti sbalorditi sia per il lavoro che per l’atmosfera che si respirava. Il trattamento è un racconto, è un passaggio precedente alla sceneggiatura e questa cosa si è sposata perfettamente perché è diventata un’ideale sceneggiatura per il fumetto. E noi abbiamo visto in questo lavoro atmosfere, silenzi, tavole che sono dipinti dove scorrono musiche, pensieri, emozioni come in un film. Da questo punto di vista non ci sono differenze tra fumetto e film. Ivo le ha messe in scena come avrebbe fatto Ettore”.

Dello stesso avviso è stato l’intervento di Milazzo, che ha parlato della sua esperienza in questa storia e del suo rapporto con il fumetto e la creatività in generale. “Ho conosciuto Ettore tramite il suo agente ed è nata subito questa strana alchimia di cui sono stato fortunato protagonista. La cosa più interessante è stata scoprire l’enorme umanità di Ettore e il riserbo che ha avuto nel darmi questo racconto con il timore che non fosse adatto per essere espresso attraverso il fumetto. Ha demandato a me la decisione. Io dal mio canto non ho avuto alcuna difficoltà. È un libro estremamente commovente ed è stata una grande emozione per me rendere visibile un film mai realizzato. Leggendo la storia io la visualizzavo, la vedevo recitata e si è impressa nella mia mente. La recitazione fa parte del mio modo di comunicare, non mi limito ad un disegno tecnico fine a stesso, ma cerco di andare oltre, indagare le vicende umane e questa storia era nelle mie corde e il fatto che sia riuscito a interpretare i silenzi è perché immaginavo il film di Ettore. La comunicazione dei sentimenti passa da tutte le parti, a prescindere dal mezzo o dal linguaggio che si usa, che sia il cinema o il fumetto. L’ importante è che i sentimenti e le storie arrivino nel modo giusto e nel cuore dei lettori/spettatori”.

Molto soddisfatto del risultato lo stesso Ettore Scola che, anche a proposito del rapporto cinema/fumetto, ha tenuto a ricordare l’importante apporto alla storia da parte di Scarpelli. “Furio amava come me il fumetto ed era un grande disegnatore. Io ho cominciato a disegnare copiandolo, nasco infatti come ammiratore dei suoi disegni e la nostra amicizia passa proprio attraverso il disegno. Sono sicuro che questo lavoro di Ivo gli sarebbe piaciuto molto, Scarpelli era molto attento ai particolari, alle architetture, agli arredamenti, tutti elementi che emergono magicamente dal lavoro di Milazzo. Noi infatti nel trattamento avevamo cercato di mettere i suoni di Parigi; sono unici i suoni di quella città, suoni notturni, suoni di stradine, suoni dei vari mestieri. E Ivo è riuscito a mettere le voci di Parigi in questo fumetto e non solo onomatopeicamente, ma c’è proprio un’immagine sonora che rappresenta bene quei suoni. E lo trovo un miracolo”.

Ma a proposito di miracoli, Milazzo ne approfitta per lanciare un grido d’allarme: “Oggi il connubio tra cinema e fumetto è un’alchimia fantastica, soprattutto come quando vengono fuori esperienze come la nostra. In questo caso infatti non c’è stato il passaggio dal cinema al fumetto o viceversa, c’è stata una lavorazione in simbiosi. Ma spesso queste cose non sono valorizzate. Si pensa che il fumetto è sottocultura del libro, invece sono semplicemente modi diversi di comunicare con codici ben precisi. Io penso che il fumetto è un mezzo di comunicazione fantastico, con pochi soldi permette di avere un prodotto di grande apertura intellettuale, è uno stimolo per una maggiore possibilità di cultura e di conoscenza. L’Italia è un paese ricco di creatività ma non se ne parla mai. Si parla di fabbriche, di politica, di imprenditori ma noi non siamo un paese competitivo a livello industriale, noi eravamo altro, siamo cialtroni su molte cose, con poca coscienza civile, ma abbiamo il dono della creatività. Le istituzioni non ne parlano. Se non si comprende cosa significhi essere creativi, essere autori, difficilmente si può capire capire ciò che siamo e quindi io mi batto fino a che avrò fiato per questa battaglia”.

La conclusione spetta naturalmente a Scola con la comicità brutale tipica dei personaggi dei suoi film, “La fascetta di Un drago a forma di nuvola recita Il nuovo film di Ettore Scola è un fumetto. Mi sta benissimo, ma in passato qualche critico ha scritto a proposito di qualche mio film in termine spregiativo questo film è un fumetto. Quindi è il caso che aggiungiate per noi”.


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