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Una donna per amica - conferenza stampa

Pubblicato il 25 febbraio 2014 da Edoardo Zaccagnini


Una donna per amica - conferenza stampa

Una donna per amica è uno di quei film dove l’incontro stampa rischia di trasformarsi in un’intervista alla Star (in questo caso Laetitia Casta) e in un dibattito fumoso sul tema toccato dal film (in questo caso l’amicizia uomo/donna). In parte questo è accaduto, ed è stato chiesto alla Casta cosa ne pensasse di tale questione. Lei ha risposto con garbo e con simpatica sensualità, e così hanno fatto anche gli altri interpellati. Ma per piccola fortuna, tra una considerazione e l’altra sulla zona grigia tra maschi e femmine della razza umana, tra una battuta e l’altra dei comici presenti in sala (su tutti Fabio De Luigi e Geppi Cucciari, oltre ad una istrionica Virginia Raffaele), è stato detto anche qualcosa "di cinematografico" su questa commedina un po’ romantica e molto intrisa di paesaggi accattivanti (pugliesi). Qualche informazione sul film è stata data, e alla fine poteva pure andare peggio. Veronesi, ad esempio, ha spiegato la genesi di Una donna per amica:

Veronesi: L’idea nacque tanto tempo fa, da certe chiacchierate con Francesco Nuti. Lui ha sempre amato molto le donne e non ha mai concepito l’idea di essere amico di qualcuna di loro. Anche quando una donna non gli piaceva, lo stesso, in lui, dopo un po’ di tempo scattava sempre qualcosa. Francesco era fatto così, poi è andata come è andata. Può esistere l’amicizia tra un uomo e una donna? O dopo un po’ quell’amicizia si trasforma in qualcos’altro?

E Poi?

Veronesi: Quando molto più tardi ho conosciuto Fabio De Luigi quella vecchia domanda mi è tornata in mente. Ho pensato che Fabio avesse le fisique du role per interpretare il personaggio che avevo in mente, lui che in fondo ha la faccia perfetta del "migliore amico". Il mio migliore amico me lo immagino con la faccia di Fabio. Ecco, così ho cercato di riprendere quella vecchia domanda e di toccare un tema sempre molto attuale. In America c’è addirittura un programma televisivo su questo argomento, si intitola "Friend Zone". Io ho cercato ti trattarlo con la leggerezza che ha sempre contraddistinto il mio cinema.

E come mai la Casta?

Veronesi: Ho scelto Laetitia perché mi piaceva uno sguardo non italiano nel film. Ho pensato ad un rapporto difficile tra due persone, un rapporto complesso ma non impossibile. Di sicuro difficile da sostenere. Una relazione che può durare un periodo della nostra vita, magari breve, farne parte durante il nostro lungo cammino.

Chi è Claudia, la protagonista interpretata da Laetitia Casta?

Veronesi: Claudia potrebbe sembrare un personaggio un po’ sciocco, superficiale, ma non è così. E’ invece è una figura molto delicata e Laetitia è stata bravissima a far sentire con le sfumature tutta la complessità di Claudia. Credo che solo con i protagonisti giusti è stato possibile fare questo film. In verità anche coi produttori giusti (Domenico Procacci ndr). Io ho la fortuna che a 50 anni ancora li trovo.

La stessa Casta ha poi parlato di Claudia..

Casta: Quando ho ricevuto il copione mi è sembrato che dentro ci fosse qualcosa di universale. L’idea del film mi è subito piaciuta perché vi ho trovato insieme profondità e attualità. Oggi viviamo in un mondo dove tutto deve scorrere velocissimo, dove tutto deve essere immediato e perfetto, ma spesso nelle cose che facciamo, in quelle che ci capitano e nelle scelte che compiamo, mancano la verità e l’amore. Di Claudia mi è piaciuta la sua fragilità, la sua incapacità di amare per paura, e la sua paura è qualcosa di comune a molte persone. Quando si ama si diventa molto fragili.

Del personaggio e del lavoro della Casta ha detto qualcosa anche Fabio De Luigi:

De Luigi: Laetitia è una donna assai "cazzuta", una che ha preso il film con piglio e decisione, anche più di me, che insomma, sono uno che ci mette impegno nelle cose. Posso dire che non era facile stare dentro una commedia recitata in un’altra lingua e dare le giuste sfumature al personaggio. Lei è stata davvero bravissima.

Nel film c’è una battuta della Casta che in conferenza stampa è stata ripresa dai giornalisti. E’ quella in cui lei dice: "L’Italia mette ansia nei sentimenti.." Un po come se nel nostro paese i sentimenti fossero vissuti con un moralismo eccessivo, dovuto a certi vecchi schemi ancora in piedi. E’ stato chiesto alla Casta se c’era un suo pensiero in quella frase... Qualcosa di suo...

Casta: Il punto non è tanto il rapporto dell’Italia con i sentimenti, ma un modo generale di vivere i sentimenti, che appartiene anche ad altri paesi, non solo all’Italia. Io per esempio sono corsa (nel senso di Corsica) ed anche da noi i sentimenti sono molto forti, in alcuni casi vissuti con grande pesantezza. Non con quella sana leggerezza fondamentale per viverli serenamente...

Su questo punto interviene anche il regista.

Veronesi: Io penso invece che l’Italia sia un Paese che ti mette un po’ di ansia sui sentimenti. E’ come se ti venisse detto di provare certe cose in un periodo e non in un altro. Sarà forse perché c’è il Vaticano, non lo so, ma confermo la validità di quella battuta.

Un altra domanda per Veronesi è stata sull’idea di far parlare il personaggio interpretato da Virginia Raffaele in maniera velocissima. La Raffaele, infatti, bravissima come sempre con la voce, è una ragazza che si mangia le parole e corre molto più del normale per esporre i concetti...

Veronesi: Ho avuto quest’idea ispirandomi un po’ alla montatrice Cecilia Zanuso, ed ho pensato che solo la Raffaele ce la potesse fare. Poi non sapevo se ce l’avrebbe fatta o meno, ma lei è arrivata sul set ed è stata subito una bomba. Sappiate che ci siamo divertiti tantissimo a girare le sue scene. De Luigi non riusciva a non ridere, e neppure lei riusciva ad essere seria. Virginia ha fatto decisamente bene quello che le avevo chiesto, perché doveva fare in modo che un po’ si capisse quello che diceva.

Non poteva non intervenire la stessa Virginia Raffaele sull’argomento...

Raffaele: Io non mi sono ispirata a nessuno in particolare, ma ho seguito il consiglio di Giovanni: "veloce ma con senso". Abbiamo dovuto allungare un po’ le battute, altrimenti, correndo il quel modo le finivo in un istante. E’ vero che abbiamo riso tantissimo, ma è anche vero che con Fabio è difficilissimo non ridere...

Altro tema toccato nella conferenza stampa sono le bellissime location pugliesi del film...

Veronesi: Prima d’ora avevo girato in Puglia solo un episodio di Manuale d’amore ed all’inizio di Una donna per amica non avevo pensato al Salento. Poi quando mi è stato proposto e mostrato, devo dire che ho cambiato idea. Abbiamo girato in parte a Trani, che secondo me è una delle città più belle d’Europa: è una cittadina a misura d’uomo ma con dei monumenti splendidi. E poi c’è il mare, nei miei film ci sono sempre il mare e gli ospedali. Gran parte del film, poi, è girata in Salento, che ovviamente è una terra bellissima. Però ha dei lati negativi: uno è che si mangia molto bene, anche troppo (ride), e l’altro è che c’è un vento pazzesco, che crea non pochi problemi se devi girare. E’ stato faticosissimo girare con quel vento. I capelli degli attori se ne andavano da tutte le parti. Per quanto riguarda la cucina, c’era il tipo che ci affittava casa che la mattina mi faceva assaggiare le cozze pelose, penso di averne mangiate tra le 500 e le 600. Il mio produttore è pugliese, e quindi non siamo andati all’arrembaggio. Devo inoltre dire che il Salento è un luogo estremo, quindi se volevamo girare lì, c’era da gettare la storia in un luogo estremo, visto che la storia tocca un tema estremo.

E’ stato anche chiesto a Veronesi se ha mai parlato con Nuti di questo suo film, una volta che ha deciso di realizzarlo..

Veronesi: Con Francesco ci parlo a modo mio. Non so nemmeno se sia giusto parlargli di lavoro. Lui è un pezzo del mio cuore, è qualcosa che non riguarda più il cinema.


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