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Una Noche

Pubblicato il 30 novembre 2012 da Salvatore Salviano Miceli

VOTO:

Una Noche

Il lavoro di preparazione è durato un anno. Dodici mesi in cui la regista, esordiente nel lungometraggio, ha lavorato con i tre giovani protagonisti, attori non professionisti, per abituarli al linguaggio e ai ritmi propri del cinema. Eppure questo lavoro attento, che ha permesso una certa agilità al momento delle riprese, non ha intaccato quella spontaneità, nei modi e negli sguardi ancora prima che nella narrazione, che resta certamente il miglior pregio di Una Noche.
Non è una Cuba turistica quella che arriva sullo schermo. Se ne respira la miseria e si avvertono facilmente tutte quelle contraddizioni che rendono questa piccola isola dannata e affascinante al tempo stesso. La voce off di Lila racconta i vicoli, i mestieri, le vite che animano le strade cubane. Racconta soprattutto il sogno di suo fratello Elio e quello ancora più pressante dell’amico Raùl. Il sogno di lasciare un futuro che sembra essere già scritto, e non certo allettante nel grigiore dell’Havana, per il miraggio di quelle coste americane lontane appena novanta miglia.
Ma novanta miglia possono essere una distanza difficile da colmare per chi si appresta a diventare esule con come unica risorsa la fede cieca in un American Dream che, come spesso accade, resta un mito scostante se non impossibile da catturare. In questa storia che costringe costantemente a scontrarsi sogno e realtà, c’è spazio anche per il resoconto di un’adolescenza che porta con sé segreti e inevitabili cambiamenti, fisici ancora prima che caratteriali.
Lucy Mulloy, londinese di nascita ma ormai newyorchese di adozione, non teme il confronto con la mdp. Dirige gli attori con estrema semplicità, sfruttando il lungo lavoro di preparazione cui abbiamo già accennato, mostra personalità nel portare avanti la storia concedendo poche volte il fianco a scelte facili o cadute di stile. Il suo modo di fare cinema, almeno in questo esordio nel lungo, si concentra tanto sui volti che sul paesaggio.
Soggetto e contesto assumono la medesima importanza e contribuiscono ad un risultato che non si può non definire positivo. Il fatto poi che la storia sia ispirata ad un reale fatto di cronaca rende credibili anche le situazioni meno verosimili. In alcuni momenti forse la presenza puntuale della voce off della protagonista, in una funzione più di commento che di introduzione, spezza il ritmo della narrazione, ma sono dettagli che non inficiano più di tanto un film delicato seppur violento, e che non strizza mai l’occhio ad una qualche speranza consolatoria.
Primo capitolo di una trilogia, Una Noche segna sicuramente un ottimo esordio per la Mulloy.


CAST & CREDITS

(Una Noche) Regia, sceneggiatura: Lucy Mulloy; fotografia: Trevor Stuart Forrest, Shlomo Godder; montaggio: Cindy Lee; interpreti: Dariel Arrechaga (Raùl), Anaìlin de la Rùa de la Torre (Lila), Javier Nùnez Floriàn (Elio); produzione: Una Noche Films; distribuzione: Fortissimo Films; origine: Cuba, Regno Unito, Usa; durata: 90’.


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