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Venezia 71 - Between 10 and 12

Pubblicato il 2 settembre 2014 da Antonio Napolitano

VOTO:

Venezia 71 - Between 10 and 12

Una mattina tra le 10 e le 12, a casa di Mike, un giovane che tra balletti rap, canzoni e inconcludenze varie sta tascorrendo il tempo con la fidanzata del momento, suonano alla porta due poliziotti per comunicargli una tragica notizia: sua sorella è morta in un incidente. I genitori non sono a casa e i poliziotti devono dare la notizia anche a loro. Da qui inizia un viaggio, tutto in tempo reale, che porterà i due giovani e i poliziotti a cercare i genitori tra officine, parrucchieri, fabbriche per riuscire a dargli la notizia nel modo meno diretto e cruento. Lentamente, il sedile posteriore della macchina della polizia si riempie di familiari della ragazza e dei loro sguardi nel vuoto dove lentamente si prende coscienza del lutto e della difficoltà dell’accettazione. Tutto avviene nella routine lavorativa tra i poliziotti che parlano del più e del meno mentre custodiscono la tragicità della comunicazione da dare ai parenti o tra gli innocui divertimenti della giovane coppia di perdigiorno in una periferia olandese estrema nel suo ritratto fotografico ed esistenziale.

Between 10 and 12, film d’esordio del regista olandese Peter Hoogendoorn è “una linea retta” che segue in tempo reale la comunicazione della più tragica delle notizie: la morte di una figlia e sorella con tutte le sue conseguenze e i suoi risvolti. Una bomba che arriva a ciel sereno e che ognuno vive a suo modo con differenti reazioni. Il silenzio catatonico di Mike, il fratello della vittima, quello fintamente razionale del padre che a freddo si informa sul tipo di macchina con cui sua figlia ha fatto l’incidente o la rabbia frenetica della madre. Tutto poi si trasforma velocemente in un incessante silenzio che paralizza le azioni e i pensieri mentre tutto intorno la vita va avanti tra attese di semafori e nastri della fabbrica che procedono inarrestabili nonostante il dramma e il vuoto provocato dal lutto. In sottofondo, fuoricampo, si sentono suoni di routine quotidiana che contrastano con il silenzio della morte, dalla campanella della scuola che suona per la ricreazione agli attrezzi dell’officina di Gerard (il padre) che ripara autobus di linea. Vite di routine totale accompagnate da conversazioni di ordinaria banalità che contrastano l’attesa della tragedia. Il film è la storia vera del regista che un giorno, come Mike, si è trovato due poliziotti in casa che gli comunicavano della morte della sorellastra. “Quando penso a quel giorno ricordo come era difficile stabilire un contatto tra me e mio padre. Era imbarazzante condividere quelle emozioni tra di noi. Col tempo ho capito che non sapevamo come farlo, sebbene ci volessimo bene. Quel giorno il tempo si era fermato per me, mentre la vita intorno andava avanti come sempre. Abbiamo dovuto mangiare e bere, andare a sinistra o destra negli incroci, aspettare al semaforo. Tutte le cose assurdamente banali della vita sono viste sotto una luce diversa quando la tragedia ti colpisce. Cerco di creare questa tensione nei film che faccio perché l’umanità si trova agli estremi tra un panino al formaggio e la morte”.

Il film va avanti senza salti temporali e per questo ogni singola azione, ogni bisbiglio, ogni movimento diventa un elemento (pesante) della narrazione. Tra le 10 e le 12 avviene solo la presa di coscienza di “un” dramma generico che ha colpito quella famiglia non “del” dramma. “Il” dramma è lasciato fuori rispetto al film e nemmeno ci è permesso di entrare. Siamo così costretti ad abbandonare e a vedere da lontano la famiglia della vittima e restiamo soli con la fidanzatina di Mike. È lei che, esterna alla famiglia e sconosciuta ai genitori del suo fidanzato, rappresenta la presenza ingombrante dello spettatore che vive il dolore impotente e, quasi voyeuristicamente, si sente colpevole di un lutto che inconsciamente rifiuta e finisce per qualificare come pornografico. Between 10 and 12 è un film duro, senz’appello, di sicuro un esordio non facile e forse necessario per il regista che dividerà molto.


CAST & CREDITS

(Between 10 and 12); Regia: Peter Hoogendoorn; sceneggiatura: Peter Hoogendoorn; fotografia: Gregg Telussa; montaggio: Tom Denoyette; musica: Bruno Ferro Xavier Da Silva; interpreti: Raymond Thiry, Olga Louzgina, Nasrdin Dchar, Cynthia Abma; produzione: Keren Cogan Films, Phanta Film; origine: Olanda 2014; durata: 67’; webinfo: Sito Ufficiale


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