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Incontro con Fabio Costanzo: credere nel proprio mestiere.

Pubblicato il 5 dicembre 2016 da Monia Manzo


Incontro con Fabio Costanzo: credere nel proprio mestiere.

Intervistiamo Fabio Costanzo, uno dei più bravi attori catanesi che si muove tra cinema e teatro, grazie ad una grinta e un amore infinito nei confronti del proprio mestiere.
Lo intervistiamo in occasione della nuova serie "La mafia uccide solo d’estate" tratta dall’omonimo film di Pif, in cui Fabio veste i panni di Leoluca Bagarella e che vede come interpreti principali Claudio Gioè, Francesco Scianna e Anna Foglietta.

Quando hai capito che saresti stato un attore?

Fabio Costanzo: Sin da piccolo, precisamente durante la scuola media, dove tutti sceglievano sport calcio etc io come disciplina extra scolastica sceglievo di fare il laboratorio teatrale. Poi crescendo la passione diventava sempre più forte.

Quanto credi nella meritocrazia degli artisti?

F. C.: Credo che la meritocrazia dovrebbe essere normale, ma purtroppo anzi spesso bisogna fare i conti con gente che non sempre è all’altezza, troppi raccomandati in tutti i settori. Ma se si ha talento tempo ci vuole ma esso viene fuori con tutto il suo vigore. Bisogna incontrare la gente giusta e seria al momento giusto.

Cosa credi che sia importante oggi per diventare un vero attore, visto il momento di crisi del cinema italiano?.

F. C.: Avere tenacia credere nel proprio sogno e mettersi sempre in gioco. E incontrare gente onesta e per bene.

Sei uno dei protagonisti della serie La mafia uccide solo d’estate. Come hai raggiungo il tuo personaggio? Quanto la lingua siciliana può aiutare ad avvicinarvi ai personaggi?

F. C. : Ho fatto un video provino con il casting Francesco Vedovati il quale vedendomi ha ritenuto che in quel ruolo ero perfetto. Vedovati è un talent scaut, poi Luca Ribuoli, che è il regista, ha confermato l’operato del casting. Certo essendo io siciliano è molto più semplice ma non è importante conoscere un dialetto, è importante interpretare un personaggio di qualunque regione. Il mio ruolo è Leoluca Bagarella.

Con chi vorresti lavorare?

F. C.: Come attrice con Margherita Buy e come regista con Almodovar, Ozpetek, Avati e tanti altri.

Il teatro potrebbe mai essere da te lasciato per una carriera di solo cinema oppure non ne puoi fare a meno? Parlaci dei tuoi ultimi spettacoli.

F. C.: Il teatro è la mia formazione ed è il mio primo amore. Se sei un attore teatrale riesci a fare tutto e la base per tutto è l’emozione che hai con il pubblico ma il cinema non te lo darà mai. E quindi non posso fare a meno del teatro, della mia palestra. Con il cinema guadagni bene e arrivi subito nelle case degli spettatori diventando subito popolare.
Ora sono in tournée con Il grande Gershwin scritto e diretto da Turi Giordano con Raimondo Todaro e Francesca Tocca. Poi ho appena finito Il marchese di Ruvolito di Nino Martoglio con il grande Tuccio Musumeci. E adesso ho iniziato le prove con Tutto per bene di Luigi Pirandello tradotto in siciliano sempre con la regia di Turi Giordano. In futuro spero tanti altri progetti.


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