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Festa del cinema di Roma 2007 - The Unforeseen -Extra

Pubblicato il 20 ottobre 2007 da Sila Berruti


Festa del cinema di Roma 2007 - The Unforeseen -Extra

Il mondo sta soccombendo, travolto da avarizia, orgolgio e vanità. Sconfitto da un esercito di villini a schiera con piscina, centri commerciali, autostrade a quattro corsie, politici corrotti, mal governo e catastrofi naturali. L’inquinamento è diventato un problema che non è più possibile rimandare.
Il cinema se ne è accorto e aumentano i documentari che si preoccupano di portare alla nostra attenzione disastri ambientali ed abusi edilizi.
Prima si essere un documentario ambientalista The Unforeseen, presenetato a numerosi festival tra cui l’ultima edizione del Sundance , è prima di tutto la storia delle debolezze umane. Non solo il racconto della vita di un costruttore texano, delle speculazioni edilizie negli USA, delle lobby americane, ma soprattutto quello di un uomo che ha promesso a se stesso di tornare nella piccola città nella quale è nato da vincente e per fare questo è disposto a sacrificare e distruggere tutto quello che si presenta lungo il suo cammino: insomma la sintesi del sogno americano.
Durante gli anni settanta in Texas, un giovane imprenditore progetta la costruzione di una zona residenziale ad Austin, in una delle cittadine più verdi del paese. Tutto fila liscio fino a quando la liberalizzazione delle norme che vincolano gli istituti di credito e regolano i tassi di interesse, costringe l’ imprenditore a chiedere aiuto ad una multinazionale in cambio di appoggio politico per la costruzione di un’altra zona residenziale. La costruzione di quest’ultima porterebbe all’inquinamento di una delle falde acquifere più importanti dello stato e la città insorge.
Il disastro ambientale è comunque inevitabile, sono i tempi e il progresso ad esigerlo, è il mondo che impazzito dimentica quali sono le necessità primarie e inverte del tutto l’ordine delle priorità.
Documentario di magistrale bellezza, The Unforeseen mescola stili e linguaggi passando dallo split-screen alla video arte, mostrando la natura in tutta la complessità e meraviglia.
La pellicola intervalla interviste, materiale di repertorio e girato. Il contrappunto, senza dubbio piacevole e ben costruito, distingue nettamente l’opera dallo standard televisivo classico che imperversa in tanta della documentaristica contemporanea. Il film è un opera senza dubbio autoriale e personale e al di là di ogni lecito giudizio estetico, un lavoro coraggioso e deciso. La regista Laura Dunn sembra non avere incertezze e costruire la narrazione secondo uno schema preciso e coerente. Gli intervistati giocano il ruolo di veri e propri personaggi e vengono collocati all’interno della vicenda grazie all’ausilio dei materiali dell’epoca, della grafica e di uno uso coerente e sapientw del montaggio alternato. Senza voler nulla togliere al valore di testimonianza che il film assume nel porsi come monito ai posteri, stupisce di The unforssen il lato umano.
Non quindi l’ormai abusato tema della lotta tra uomo e natura, tra progresso e tradizione, ma la capacità che la regista ha di far emergere il lato umano del carnefice. Il racconto, seppur di evidente matrice ambientalista non prende posizioni nette, ma rimane distaccato dando la possibilità allo spettatore di ascoltare e cercare di capire.
La commozione finale del “protagonista” che, del tutto insensibile ai danni epocali causati dal suo progetto, confessa che la cosa più terribile per lui, più ancora del processo per frode che lo ha coinvolto e dei danni che ha causato, è stata il dover confessare a sua madre il fallimento, invita tutti noi a riflettere sulla fragilità delle motivazioni che guidano le nostre decisioni e sulla fragilità e il potere di tutto il genere umano.


CAST & CREDITS

(The Unforeseen); Regia e fotografia: Laura Dunn; montaggio: Laura Dunn, Emily Morris;produttori: Douglas Sewell, Jeff Sewell, Laura Dunn ; produttori esecutivi: Terrence Malick, Robert Redford; origine: USA, 2007; durata: 88’


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