X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Intervista A Enza Li Gioi, autrice di Galera Blues

Pubblicato il 23 novembre 2018 da Sarah Mataloni


Intervista A Enza Li Gioi, autrice di Galera Blues

In occasione del debutto di Galera Blues, in scena al teatro Petrolini di Roma dal 27 al 29 novembre, abbiamo intervistato Enza Li gioi, autrice del testo.
Li gioi porta in scena la violenza nelle carceri, una tematica attualissima che il grande pubblico ha recentemente rivissuto sul grande schermo con Il film "Sulla mia pelle" di Alessio Cremonini, ispirato alla storia di Stefano Cucchi e in concorso nella sezione Orizzonti all’ultima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia.
Galera Blues cambia prospettiva e si concentra sul punto di vista del carceriere, un uomo malato e anziano che per anni ha compiuto, nell’indifferenza generale, violenze e maltrattamenti di ogni tipo sui detenuti e ora ha voglia di confessarsi senza maschere.

Al Petrolini di Roma va in scena un testo attuale e molto dibattuto: la violenza nelle carceri, come mostra il recente caso di Stefano Cucchi, geometra romano arrestato e morto dopo aver subito maltrattamenti vari. Da autrice come hai affrontato la tematica e che taglio hai dato al testo?

Mi sono documentata sulle prevaricazioni e gli abusi che avvengono in carcere per mano di persone che spesso provengono dagli stessi ambienti dei detenuti. E questa mancanza di solidarietà umana che diviene addirittura crudeltà rivolta verso i propri simili mi ha fatto scrivere un testo rabbioso, vendicativo forse. Ma molto sentito.

Rimane la sensazione di impotenza e di indifferenza da parte della società e delle istituzioni. Secondo te qualcosa lentamente si sta muovendo?

Beh, certo il caso Cucchi più di ogni altro ha scosso l’opinione pubblica e ha sollevato un velo di indifferenza e complicità di tutti sul problema. Ma bisogna vigilare perché la situazione è tragica anche per chi non raggiunge il rumore dei media. Nelle carceri italiane continuano il malessere e le violenze. Nel 2018 ci sono stati in Italia oltre 40 suicidi in cella, centinaia di tentati suicidi sventati e innumerevoli atti di autolesionismo. Una vera tragedia di cui raramente si parla.

La musica è un elemento scenico presente ed essenziale in Galera Blues. Che funzione ha, come è stata utilizzata e cosa tende a sottolineare?

Da Elvis Presley (Jailhouse Rock) a Johnny Cash (Folsom Prison) e molti altri il tema del carcere è stato sempre un grande ispiratore per i musicisti. L’accenno al Blues nel titolo si riferisce al tempo stesso alla tristezza e alla presenza importantissima della musica dal vivo sulla scena come elemento sottolineatore

Il teatro ha –o dovrebbe avere- spesso e per fortuna anche una funzione sociale, può dare la possibilità di far riflettere su alcune tematiche sociali, come, in questo caso, sulla violenza nelle carceri, appunto. Che progetti avete su questo testo così attuale? Pensate di proporlo nelle scuole?

Il teatro ha certamente questa funzione anche se dovrebbe averla di più. E soprattutto dovrebbe essere maggiormente seguito dalle istituzioni, specialmente per quanto riguarda l’attività dei piccoli teatri dove spesso si rappresentano le cose più nuove e migliori. Con questo testo cercheremo certamente, con il bravissimo Mino Sferra, regista e protagonista dell’opera, attore di teatro e di cinema, insegnante di recitazione e di dizione, di entrare in tutte le realtà possibili per sensibilizzare il maggior numero di persone a un problema sociale e umano come questo.


Enregistrer au format PDF