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Intervista a Sarah Mataloni della compagnia "L’eco dei sanpietrini"

Pubblicato il 2 settembre 2014 da Monia Manzo


Intervista a Sarah Mataloni della compagnia "L'eco dei sanpietrini"

Incontriamo in occasione dello spettacolo Alma Latina ad Anguillara Sabazia nel Lazio, una delle tappe del tour estivo di una compagnia romana quasi tutta al femminile. Risponde alle nostre domande una delle fondatrici, nonché autrice dei testi e attrice Sarah Mataloni.

Come hai iniziato ad amare il teatro?

Ho cominciato ad avvicinarmi alla recitazione l’ultimo anno del liceo,(abbiamo portato in scena le Troiane di Euripide); poi nel 99 ho avuto il piacere di conoscere l’insegnante di recitazione Fabiana Gariglio, che ha saputo trasmettermi l’estrema passione per quest’arte, la dedizione e la sacralità del palcoscenico.

Le tue prime esperienze significative.

Sicuramente l’esperienza che mi ha segnato maggiormente è stata l’intrepretazione, nel 2000, (in occasione dello spettacolo finale del laboratorio teatrale“Il palcoscenico”) della “moglie ebrea”, monologo drammatico tratto da “terrore e Miseria del Terzo Reich di Brecht. Molto forte, intenso e significativo a livello personale: per la prima volta ho sentito di “mettermi in gioco”e in discussione. Un altro momento di grande crescita artistica è più recente, e risale alla stesura e alla messa in scena del mio primo spettacolo da “autrice (scritto assieme alla mia collega Lavinia Lalle) Roma Tra storie, passioni vizi e canzoni. Dalla scorsa estate è nato un progetto più grande, L’Eco dei sanpietrini, realtà teatrale dinamica e in continua crescita.

Cosa volete trasmettere come donne attraverso il vostro spettacolo e credete possa avere un ruolo didattico?

Le tre storie di Voci di donne Lontanesono molto simili, legate dalla sofferenza, dai rimorsi e da una rabbia inesplosa, che diventa un grido d’aiuto, un “accorato monologo atre voci” dove non manca, nella fase finale, un barlume di speranza e il desiderio di costruire di una vita diversa. Sono donne apparentemente fragili, ma in realtà, hanno gli strumenti per ricominciare.

Ti senti coinvolta personalmente?

Certamente. “voci di donne lontane” ha un anima profondamente femminile, forte e delicata allo stesso tempo. Tutte e tre le donne, guidate dallo spirito della musica, si raccontano cercando di trasformare la loro intima fragilità in potenza.

Prossimi progetti?

Il prossimo progetto al quale mi sto dedicando è uno spettacolo sulla Spagna e sul Flamenco,(il testo- scritto da me e da Lavinia Lalle,è già pronto) costruito in modo originale e con la collaborazione di un chitarrista di flamenco, una ballerina e con canzoni della tradizione spagnola. Abbiamo già in previsione alcuni appuntamenti estivi.

Con chi ti piacerebbe lavorare?

In questo preciso momento del mio percorso artistico, mi piacerebbe sperimentare il piacere (scoperto recentemente)di scrivere testi teatrali per la mia compagnia L’eco dei sanpietrini.Più che parlare di persone precise con le quali voler lavorare, sono aperta alla collaborazione con diverse discipline artistiche, la musica, la danza, la pittura ...
Mi piacerebbe creare una sorta di cooperativa artistica per creare progetti in cui risvegliare diversi sensi.

L’ultimo lavoro della compagnia Romana "Alma Latina" scritto da Lavinia Lalle e Sarah Mataloni e Con la partecipazione di, in ordine alfabetico: Raffaella Martella, Emanuele Parlati e Martina Venanzi porta in scena Tre ragazze, un provino, una città magica: Sevilla. Ma soprattutto la voglia di rimettersi in gioco, di ricominciare da capo al ritmo sensuale e tenace del flamenco. Alma Latina, il quarto spettacolo della compagnia teatrale L’Eco dei Sanpietrini, scritto da Lavinia Lalle e Sarah Mataloni, è una commedia frizzante dal sapore iberico che unisce recitazione, musica e danza. La solennità dei classici del teatro spagnolo e la spontaneità delle tre protagoniste si amalgamano per dare vita ad uno spettacolo capace di unire differenti anime: la malinconia e la sofferenza tipica delle parole di Lorca, la vivacità e l’esuberanza di Almodovar, le riflessioni e i pensieri delle tre ragazze che lentamente si svelano. Protagonista indiscusso dello spettacolo è il flamenco: con la sua forza prorompente, l’energia di questa danza accompagna le ragazze nel loro percorso artistico e individuale, evidenziandone stati d’animo, emozioni e pensieri.


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