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Venezia 71 - The Humbling

Pubblicato il 30 agosto 2014 da Giovanna Branca

VOTO:

Venezia 71 - The Humbling

Un attore sul viale del tramonto, una femme fatale, il teatro, Shakespeare.
Gli ingredienti del film di Barry Levinson presentato fuori concorso a Venezia 71, The Humbling, sono tra i più classici che si possano trovare. Simon Axler (Al Pacino) è un grande attore di teatro che nel dedicarsi interamente al talento della sua vita – la recitazione – ha dimenticato lungo la strada tutte quelle cose che compongono la vita delle maggior parte delle persone “normali”: una famiglia e degli amici. Giunto a sessantacinque anni anche il suo dono comincia a scivolargli tra le dita, non ricorda più le battute dei copioni, ha l’ansia da palcoscenico e la linea che divide la realtà dalla finzione comincia a sfumare. In seguito ad una performance particolarmente fallimentare decide di ritirarsi, e dopo un mese passato in clinica si ritrova solo e senza obiettivi. Ma l’arrivo nella sua vita della figlia appena trentenne di suoi vecchi amici e colleghi, Pegeen, dà un nuovo senso a tutto e scopre con ancor maggiore evidenza le mancanze ormai incolmabili della sua esistenza.
Il film, tratto da uno dei romanzi meno fortunati del grande romanziere americano Philip Roth, oscilla deliberatamente tra la tragedia – la “perdita” di Axler, la sua relazione morbosa, lo scivolamento sempre più frequente nell’allucinazione, la vecchiaia – e momenti comici.
Ma la sceneggiatura nel suo complesso è sconclusionata, non coinvolge, così come gli occasionali virtuosismi registici – a partire da un’interminabile gioco di specchi che apre il film – restano tentativi malriusciti. Al Pacino – pur indiscutibilmente unico pilastro che regge il film – è troppo gigione, a differenza che nel film anch’esso tutt’altro che memorabile presentato oggi in concorso di cui pure è protagonista: Manglehorn di David Gordon Green, in cui dà un’ennesima grande prova d’attore.
Dopo il Michael Keaton di Birdman, anche lui attore frustrato, e l’aspirante attrice del gioiello citazionistico di Bogdanovich, She’s Funny That Way, l’Axler - Al Pacino di The Humbling si pone in linea con la tendenza principale di questa edizione del Festival di Venezia, che riguarda appunto gli attori e più in generale il cinema nel cinema. Ma l’ultimo lavoro di Barry Levinson, a differenza degli altri titoli menzionati, non può certo ambire a restare negli annali.


CAST & CREDITS

(The Humbling) Regia: Barry Levinson; sceneggiatura: Buck Henry, Michal Zebede; fotografia: Adam Jandrup; montaggio: Aaron Yanes; musica: Tha Affair, Marcelo Zarvos ; interpreti: Al Pacino (Simon Axler), Greta Gerwig (Pegeen), Dan Hedaya (Asa), Nina Arianda (Sybil); produzione: Ambi Pictures, Hammerton Productions; origine: Stati Uniti; durata: 112’.


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