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Tormentero

Pubblicato il 10 novembre 2017 da Monia Manzo

VOTO:

Tormentero

Film messicano per eccellenza: ridondante nell’essere essenziale, cadenzato, lento ma vitale, shakespiriano, marqueziano e fermiamoci qui per non essere troppo didascalici nel descrivere un lavoro che potremmo voler contenere in definizioni pericolose ai fini di una esatta disanima del lavoro firmato dal giovane regista Ruben Imaz. “Tormentero” è un film in cui la fotografia e il montaggio costituiscono le basi fondamentali della sua riuscita, vista la ricchezza di immagini della natura più intensa e tipica dell’america latina, in cui l’uomo sembra quasi essere uno dei tanti elementi di passaggio, come se si trattasse di un naufrago capitato per caso, che poi non è per niente casuale, perché si riferisce alla vicenda di Prospero. Come non sono per niente un caso gli altri numerosi riferimenti alla “Tempesta” di Shakespeare: i continui temporali, il figlio/servitore Ariel, il doppio di quasi tutti i personaggi, che indica una duplice essenza tra realtà e magia. "Tormentero", seppur non immediatamente chiaro nel tessere la trama, la conduce con naturalezza, solo ad uno spettatore attento ai dialoghi piuttosto rarefatti e ai messaggi visivi di cui il film è intriso. Il protagonista, Don Romero, vive un’esistenza tormentata a causa della sua scoperta del petrolio nelle acque del fiume in cui prima i pescatori potevano catturare pesci, ora invece sono senza lavoro a causa di un enorme cambiamento ambientale, che ha sconvolto l’ecosistema del luogo e lo ha deturpato in maniera incontrovertibile. Il resto, invece, i personaggi del film, sembrano essere delle immagini fisse, statiche, simboliche di un’umanità che resiste a qualsiasi mutamento. Don Romero non possiede la magia del personaggio shakespeariano, l’unica via di fuga adottata è l’utilizzo dell’alcol e delle conseguenti visioni. Un film “Tormentero” che potremmo definire sperimentale , in quanto a tematiche e ad utilizzo di un tipo di recitazione attoriale molto vicina a quella teatrale, in cui voce è gesti assumono una notevole rilevanza. Nel complesso il film messicano si è rivelato essere una piccola pietra miliare del festival capitolino, grazie ad un’armonia di più elementi ben calibrati, nonostante una struttura in cui si ripetono più volte gli stessi schemi narrativi


CAST & CREDITS

OACC fr (Tormentero) Regia:Rubén Imaz; sceneggiatura: (Fernando del Razo), (Rubén Imaz) ; fotografia: Gerardo Barroso ; montaggio: Israel Cardenas ; musica: Galo Duran ; scenografia: Claudio Ramires Castelli ; interpreti: (José Carlo Ruiz), (Gabino Rodriguez), (Monica Jimenez), (Waldo ); produzione: Julio Barcenas ; origine: Messico ; durata: 80’


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