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Vallanzasca - Gli angeli del male (Conferenza stampa)

Pubblicato il 7 settembre 2010 da Sila Berruti


Vallanzasca - Gli angeli del male (Conferenza stampa)

Venezia, 6 settembre 2010

Presenti il regista e sceneggiatore Michele Placido, lo sceneggiatore e protagonista Kim Rossi Stuart e l’attrice Paz Vega

Lei pensava che fosse veramente necessario nel 2010 fare un film su Renato Vallanzasca, un criminale che ha ucciso così tante persone facendolo passare come una specie di eroe nazionale? Cosa pensa della critiche mosse dai parenti delle vittime che la accusano di poco rispetto?

Michele Placido: Io ho fatto film su tutti i grandi “buoni” di questo paese, da Padre Pio a Paolo Borsellino, passando per il medico di, non mi ricordo più, quale Papa. Non crediate che non mi sia posto il problema, anzi, è stato Kim (Rossi Stuart ndr) che con me ha sceneggiato il film, a convincermi ad affrontare questa storia e ad indagare la complessa psicologia di un personaggio che ha mille sfaccettature. Non si tratta di mitizzare nessuno ma di approfondire la psiche di un criminale atipico; di relazionarsi con un’altra forma del male, più complessa. Nell’uomo c’è il bene e il male e questa storia mi ha permesso di conoscere il bene e il male che c’è in tutti noi. E’ quello che mi interessava. Renato Vallanzasca è un criminale misterioso che si è assunto le colpe di tutti i delitti commessi dalla sua banda, anche quelli che non sono avvenuti per mano sua. La nostra è una rilettura onesta. E poi non dimentichiamo che, in questo Paese delle stragi mafiose e del terrorismo, anche in Parlamento c’è chi ha fatto peggio di lui... È un uomo con una sua etica per quanto distorta e anomala. Pochissimi giorni prima delle riprese del film, lui ha ucciso un pentito e me lo ha confessato mettendosi a nudo e percorrendo questa sua via crucis nel male.

A me il film è piaciuto moltissimo, prima si parlava di etica criminale, potrebbe spiegarlo meglio?

M.P.: Renato è nato criminale. Lo afferma lui stesso, più volte. Ma all’interno di alcuni meccanismi distorti del suo mondo, non ritiene necessario tradire determinati aspetti. È sempre stato coerente. Si è assunto la responsabilità di tutti i delitti. Noi, che ammiriamo tanto le leggi del nord Europa che non prevedono che un uomo stia in carcere per più di quaranta anni, non applichiamo l’ idea di pietas, come avviene in Olanda.

Come mai nel film si omette il fatto che Vallanzasca abbia rifiutato legami con i partiti politici , la polizia corrotta, la banda della Magliana e la Mafia?

M.P. : Il film è già molto lungo e purtroppo sono stati imposti dalla produzione, dei ragionevoli limiti di durata. Nel dvd ci saranno anche delle aggiunte e le interviste.

Le forze dell’ordine risultano sprovvedute e impreparate, non sono forse troppo caricaturali?

M.P.: Purtroppo le cose stavano così, poi effettivamente le cose dopo la riforma sono, fortunatamente, cambiate.

Kim, puoi parlarci del tuo personaggio e di come ti sei approcciato ad una personalità così complessa?

Kim Rossi Stuart: Ho incontrato Vallanzasca- più volte è stato necessario per comprendere tutti i lati della sua complessa personalità. Quello che mi colpisce di lui è la totale onestà: non è un personaggio furbo, un vizio molto italiano. Chiaramente stiamo parlando non di un angelo ma di un uomo che ha ucciso delle persone. Ma è sempre rimasto coerente con se stesso.

Come è stato recitare in milanese?

K. R. S: Beh, il romano è un dialetto che sento mio. Per il milanese è stato complesso però per me, affrontare questo personaggio, scriverne prima e interpretarlo poi, è stata una straordinaria sfida. Per il milanese mi sono comunque affidato ad un "dialect coach".

Paz, come ha familiarizzato con il set italiano?

Paz Vega: È la seconda pellicola che giro in Italia, mi sento da sempre come se girassi in casa. Con la lingua italiana mi sono trovata bene, la capisco anche se poi non la parlo perfettamente. Lavorare con Placido è stato favoloso, è un regista che ha sempre le idee chiare ma, al tempo stesso, ti lascia la libertà di interpretazione. Il lavoro sul set è stato leggero, perché lui tende sempre a scherzare e a rendere tutto più facile. È la prima volta che interpreto un personaggio reale e vivente. Antonella (moglie di Vallanzasca ndr) è una donna di polso, molto intelligente e passione ma soprattutto è una donna con una sola faccia. Era molto nervosa prima di conoscerla e poi quando ho ottenuto la sua approvazione tutto è stato più facile.

Michele Placido: Prima di concludere vorrei dire una cosa: il film viene presentato Fuori Concorso proprio per evitare ulteriori polemiche e non offendere i ben pensanti. Né Rai Cinema né Medusa hanno accettato di produrlo. Per questo ci siamo rivolti a Canal+ e alla 20th Century Fox, che ci hanno dato fiducia.



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