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Venezia 72 - Janis di Amy Berg - Fuori Concorso

Pubblicato il 9 settembre 2015 da Antonio Pezzuto

VOTO:

Venezia 72 - Janis di Amy Berg - Fuori Concorso

Tutti conosciamo Janis Joplin. Tutti abbiamo sentito le sue canzoni; la sua versione di Summertime, o quella di Me and Bobby McGee. Tutti abbiamo visto le sue foto, quella col seno nudo e la corona di fiori, come le immagini della performance sul palco del Festival Pop di Monterey. Tutti sappiamo che fa parte del tragico club dei 27, ossia di quelle rockstar americane morte per droga a 27 anni, assieme a Tim Buckley, Kurt Cobain, Jim Morrison, Jimi Hendrix, Amy Winehouse. E tutto questo lo troviamo in Janis, Little Girl Blue, il film di Amy Berg, documentarista impegnata politicamente, già candidata all’Oscar per Deliver Us from Evil, film del 2006 sul preti pedofili.
Il film, che avrà una distribuzione, se pur minima, nelle sale italiane, è un ritratto intimo dell’artista, attraverso le lettere alla famiglia ai fidanzati e agli amanti, lettere che vengono lette dalla voce di Cat Power.
Corredato da un meraviglioso materiale d’archivio, accompagnato da interviste agli amici d’infanzia e ai fratelli, che la ricordano tutti, ma che parlano di lei con una certa distanza, il film racconta dei suoi problemi con la droga, dei suoi problemi con la band, la Big Brother and The Holding Company, della sua ascesa, della nuova band, la Kozmic Blues Band, del suo rendersi conto di essere una star. Accenna ai rapporti omosessuali, alla sessualità dirompente, ai suoi amori, al Kris Kristofferson che scrisse Me and Bobby McGee o al Chelsea Hotel che fu luogo centrale nello sviluppo della cultura underground, e albergo al quale Leonardo Cohen ha dedicato una canzone che un giorno, ad un concerto, completamente ubriaco, confessò essere dedicata proprio a Janis.
E racconta anche l’origine di questo "disordine" (se di disordine si può parlare). Un’adolescenza a Port Arthur, un difficile rapporto con i genitori, padre ingegnere, Janis la primogenita che non era bella e con una voce non certo dolce. Un rapporto pessimo con il suo corpo, è un racconto pessimo con i suoi compagni, che un anno la elessero "il maschio più brutto della scuola". Da questo le nasce la rabbia che la accompagnerà per sempre, che la porterá alla droga e poi alla musica, al Festival Pop di Monterey, dove la vediamo ripresa dalle telecamere di D.A. Pennbaker, regista che poi realizzerà altre immagini con lei protagonista e che riuscirà a registrare i primi litigi con la band, litigi e immagini che la Berg riprende nel suo film, mettendo ordine ad una storia, troppo complessa per essere raccontata in solo un’ora e mezzo.


CAST & CREDITS

(Janis, Little Girl Blue); Regia: Amy Berg; montaggio: Maya Hawke; produzione: I wonder pictures; origine: USA, 2015; durata: 115’


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