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Festival del Film di Roma 2014 - Crow’s Egg

Pubblicato il 29 ottobre 2014 da Francesca Polici

VOTO:

Festival del Film di Roma 2014 - Crow's Egg

Piccolo gioiello di umanità e speranza, come molti dei film che compongono il programma di Alice nella città da diversi anni ormai, Crow’s Egg, esordio alla regia dell’indiano Manikandan, è senza dubbio tra le opere più interessanti e toccanti della selezione di questo anno. Già accolta con entusiasmo al Toronto Film Festival, la pellicola, dotata di un’incredibile energia, oscilla fra dramma sociale, film per ragazzi e musical in perfetto stile Bollywood. Una commistione fra più generi che permette al regista di divertire, emozionare e allo stesso farsi denuncia critica civile di una condizione sociale che vive in uno stato di perpetua degradazione e disperazione. Un incontro/scontro fra due culture estremamente distanti fra loro, in cui prendono vita perversi meccanismi di crudele sopraffazione e sfruttamento da parte di una, e mera sottomissione da parte dell’altra. Meccanismi di passiva accettazione che soltanto la dirompente forza dei sogni dei giovani protagonisti riesce a rompere, o almeno tenta di farlo. Ed è proprio questo il punto forte del film, o più in generale di certo cinema indiano le cui storie nascono quasi sempre dalla descrizione di uno status sociale ma allo stesso tempo rimangono cariche di speranza. A differenza del cinema iraniano, infatti, a cui questa parte di cinematografia indiana si accomuna per l’attento sguardo ed indagine sociale che pervade la quasi totalità delle pellicole, in cui il sogno viene descritto come un utopico privilegio, qui, al contrario, rappresenta una via d’uscita, forse l’unica, per un vero riscatto.

Il film, infatti, si apre nei bassifondi di Chennai in cui due bambini vivono insieme alla madre e alla nonna. Per far fronte alla difficile situazione economica che si abbatte sulla famiglia, i due abbandonano la scuola e vanno a raccogliere il carbone caduto dai treni merci per poterlo rivendere. Intanto, nei pressi della loro casa viene aperta una costosa pizzeria occidentale. Da quel momento in poi, il sogno dei due ragazzini diventa quello di poter assaggiare questa pizza.

Giocando sulla naturalezza dei bambini – che richiamano con una certa verosimiglianza i giovani protagonisti di Trash, anche questo protagonista dell’ultima edizione del Festival romano – il film, a tratti, assume un impianto quasi documentaristico. Tutte le ottime interpretazioni, infatti, puntano al realismo, all’interno del quale vengono inseriti momenti esilaranti ottenuti delle volte grazie ad un effetto di rallenty, delle altre grazie all’utilizzo di elementi tragicomici o efficaci colpi di scena. Un ruolo portante è giocato anche da una musica delicata e perpetua che commenta ogni fotogramma e si appresta ad intensificarsi in un continuo crescendo melodico nelle scene più malinconiche. Nonostante a tratti si abbia la sensazione che il continuo cambio di tonalità, con cui l’autore si diverte a giocare, risulti poco organico, il film mostra comunque un’ottima padronanza della macchina da presa ed un incedere narrativo ben ritmato. Senza alcun dubbio, un riuscito e coraggioso esordio.


CAST & CREDITS

(Kaakkaa Muttai); Regia, sceneggiatura e fotografia: M. Manikandan; montaggio: Kishore Te; musica: G. V. Prakash Kumar; interpreti: Ramesh, Ramesh Thilaganathan, Vignesh, Iyshwarya Rajesh; produzione: Wunderbar Films, Grass Root Film Company; origine: India, 2014; durata: 99’.


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