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Festival del Film di Roma 2014 Dolares de arena

Pubblicato il 21 ottobre 2014 da Fabiana Sargentini

VOTO:

Festival del Film di Roma 2014 Dolares de arena

"Se non mi ami sarà la causa della mia morte" canta in spagnolo un indio cantore su melodia caraibica. Dolares de arena, soldi di sabbia, un titolo esaustivo. Santo Domingo, isola felice, natura selvaggia, mare foresta musica. Conosciamo una ragazzina locale, forse nemmeno maggiorenne, magra bella e proporzionata, viso liscio, capello crespo corto, sguardo impenetrabile: con la stessa faccia chiede un regalo ad un settantenne francese con capello biondo lungo che le dice che le vuol bene, sorride al suo coetaneo per farsi portare in motorino a rivendere la catenina d’oro appena ricevuta, spazzola i capelli neri lisci alla signora anziana con cui ha appena fatto l’amore nella sua comoda capanna sulla spiaggia.
Le inquadrature passano da primi piani strettissimi sui visi a campi lunghi sulla dirompente giungla a dettagli scioccanti di pelli dai differenti colori e dall’opposta tessitura.
La relazione amorosa, e sessuale, tra una donna bianca che potrebbe essere sua nonna (Geraldine Chaplin) e una giovinetta domenicana (Yanet Mojica) ha dello scandaloso solo a immaginarla, figuriamoci a vederla per immagini: una sorta di incesto pedofilo che accade sotto gli occhi dello spettatore. È difficile accettare che in quello scambio ci possa essere amore, seppure mono direzionale. "Mi piace tanto il tuo corpo, quanto costa?" "Milleseicentoventicinque".
Denaro e sesso, il corpo è un mezzo per procurarsi soldi, non ce ne sembrano essere altri. Noelì e il suo ragazzo danno per scontato che la Signora, come la chiamano tra loro, dia lei il fabbisogno per entrambi. Ogni tanto la gelosia si affaccia, il ragazzo chiede cosa le fa la signora, se è gentile con lei. Lei non risponde, forse non tanto per proteggere la signora quanto per proteggere se stessa. D’un tratto colpo di scena: Noelì è incinta. Non ci sono dubbi riguardo alla paternità.
La sera a ballare si ritrovano tutti e tre: in pista sotto le luci si balla e non esistono più le differenze di età, i colori della pelle, i generi e le preferenze sessuali. Ma alla fine Anne, così si chiama l’anziana francese, vede la sua amata parlare animatamente col coetaneo e, rendendosi conto di essere presa in giro, se ne va. Noelì nell’inseguirla ha un incidente in motorino a cui segue un’aggressione con furto. Per giorni le due donne restano separate. Durante la sofferenza, passata affogando la disperazione nell’alcol, Anne incontra un suo vecchio amico inglese che possiede una bellissima villa, dove la invita a passare un po’ di tempo. Anne accetta e lì si confronta con gli stranieri che vengono a villeggiare, per soggiorni più o meno lunghi, sull’isola. Ricconi di mezza età, diplomatici, avventurieri. Una giovane donna dalle labbra tinte di rosso (conturbante come una Madonna anni Ottanta) con cui scopre un’affinità sentimentale e con cui si confida: "sono innamorata da tre anni con una ragazza di qui"; "quanti anni ha?"; pausa imbarazzata, risposta quasi paradossale: "è più giovane di me".
Nella telefonata intercontinentale il figlio è freddo, scostante, non interessato a lei. Più tardi Anne racconta di lui a Noelì sbrigativamente: è vedovo, ha due figli, di sei e otto anni. Lei le chiede: "perché non è mai venuto a trovarti?" mentre il pubblico si chiede: "perché sua madre non è con lui ad aiutarlo?".
Questo amore irrazionale, omosessuale, inaccettabile per i modelli comuni, che sull’isola non suscita nessuno scalpore, al massimo della solidarietà, non ha possibilità di riuscita o di felicità, è chiaro, ma è forte e vivido ed energico come la natura che lo circonda: mutevole come un cielo in tempesta, implacabile come il mare in burrasca. Quando viene nominato, l’amore, ferisce e lascia squarci profondi e sangue e dolore.
"Se non mi ami sarà la causa della mia morte" canta il cantore indio su melodia ballabile caraibica. E Geraldine, indossando una meravigliosa giacca di pallettes bianche, balla da sola.


CAST & CREDITS

(Dolares de arena); Regia: Laura Amelia Guzman Conde, Israel Cardenas; sceneggiatura: Laura Amelia Guzmán, Israel Cárdenas (tratto dall’omonimo romanzo di Jean-Noël Pancrazi); fotografia: Israel Cárdenas, Jaime Guerra; montaggio: Andrea Kleinman; musica: Benjamin De Menil, Ramón Cordero, Edilio Paredes; interpreti: Geraldine Chaplin, Yanet Mojica, Ricardo Ariel Toribio; produzione: Aurora Domenicana; origine: Argentina, Messico, Repubblica Dominicana, 2014; durata: 80’; webinfo: Sito ufficiale


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