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Festival del film di Roma 2014 - Soap Opera

Pubblicato il 17 ottobre 2014 da Francesca Polici

VOTO:

Festival del film di Roma 2014 - Soap Opera

Il cinema italiano, ormai, sembra arrivato ad un punto di non ritorno, almeno per quanto riguarda il versante della commedia. Sono anni che sentiamo dire a critici ed autori, che la nostra cinematografia pare aver perduto irrimediabilmente la via della illustri origini, quando allora sì che riuscivamo a creare commedie di un certo spessore, invidiate Oltralpe e nel resto del mondo. Nonostante qualche recente esperimento coraggioso, pare che al giorno d’oggi, invece, siamo noi a dover invidiare il cinema d’oltralpe, sia per quanto riguarda il cinema d’autore e, forse a maggior ragione, per quanto riguarda la commedia. Eh sì, perché trovare un autore in grado di creare una commedia capace di suscitare riflessioni e allo stesso tempo ricca di momenti esilaranti è impresa ardua, per non dire impossibile. È cosa nota che la comicità nostrana caschi sempre in quelle facili e becere battute da “cinepanettone” che hanno però il “pregio” di assicurare un certo incasso al botteghino. Il dibattito su questo genere è ancora aperto, ci si chiede se sia un problema di pubblico, ormai totalmente assuefatto ad un tipo di ironia futile, oppure di autori, incapaci di osare, di correre il rischio di un incasso un po’ meno certo. Alessandro Genovesi, con la sia ultima fatica Soap Opera – film che ha aperto quest’ultima edizione del Festival romano – ha tentato di scardinare questa fastidiosa usanza tutta italiana. E di questo gli va dato atto. Più che apprezzabile il tentativo di rompere vecchie convenzioni tentando di creare una commedia esilarante ed innovativa, in grado di uscire fuori dalle righe. Peccato che anche lui alla fine caschi nel solito vizio di sceneggiatura, in cui manca totalmente la costruzione dei personaggi e l’aspetto contenutistico.

Ma il cinema è anche – e soprattutto – immagini, visione. Ed ecco sotto questo punto di vista Soap opera possiamo definirlo un film riuscito che mostra una mano capace ed originale dietro la macchina da presa, che mescola continuamente varie forme di tonalità e metalinguaggi. Aimè però, la forma non basta. L’opera infatti sembra puntare tutto solo su questo aspetto, dimenticandosi totalmente delle altre componenti cinematografiche e divenendo così solo un buon esercizio di stile totalmente fine a se stesso. Le componenti trascurate, peraltro, rilevano buone potenzialità. Nel film, infatti, quasi tutti gli attori ci concedono un’ottima performance interpretativa – nel caso di Ale e Franz addirittura la migliore del loro percorso artistico. Una recitazione che oscilla fra il surreale e il grottesco e che ambisce ad un effetto di estraniamento sfruttando l’atmosfera claustrofobica – atmosfera concessa non solo dalle riprese girate quasi tutte in interni, ma anche e soprattutto dai continui primi piani e dalle rapide carrellate ottiche.

Pur mancando di un protagonista a tutto tondo – Soap Opera, infatti, potremmo definirla una commedia corale – il perno intorno a cui si snoda l’intreccio narrativo è certamente il personaggio di Fabio De Luigi, Francesco (che ricorda verosimilmente quello interpretato precedentemente in Happy Family). Questo funge da raccordo e da intreccio delle storie che compongono il film e allo stesso appartengono i momenti più divertenti – insieme al bravissimo Ricky Memphis.

Interessante anche la forma di metalinguaggio utilizzata che vede una decostruzione della scena in pieno sviluppo drammatico, peccato però che questo, avvalendosi di stereotipi e banalità al fine di concedere una lettura della superficialità dell’odierna dimensione sociale, finisca esso stesso per essere a dir poco banale. Insomma, vacuo ed inconsistente.


CAST & CREDITS

(Soap Opera); Regia e sceneggiatura: Alessandro Genovesi; fotografia: Federico Masiero; montaggio: Claudio Di Mauro; suono: Tullio Morganti; interpreti: Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Ricky Memphis, Chiara Francini, Elisa Sednaoui, Ale e Franz, Caterina Guzzanti, Diego Abatantuono; produzione: Colorado Film, Wildside, Medusa Film; distribuzione: Medusa Film; origine: Italia, 2014; durata: 86’.


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