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DVD - Tre colori: Film bianco

Pubblicato il 28 ottobre 2003 da Alessandro Izzi


DVD - Tre colori: Film bianco

’E’ in accordo con la natura umana l’uguaglianza? Io, ad esempio credo di no. L’uguaglianza è una menzogna che ci raccontano. Gli uomini non la vogliono e, quando la ottengono, fanno di tutto per innalzare nuove barriere’ così parlava Kieslowski poco prima di iniziare la riprese per il secondo capitolo della sua trilogia dei colori, Film bianco, che proprio sul tema dell’uguaglianza incentra tutto il proprio discorso di fondo. La storia è, in questo senso, esemplare della visione non certo ottimistica dell’autore: Karol Karol, protagonista quasi keatoniano della vicenda, è un giovane parrucchiere polacco per signore che si trasferisce a Parigi per amore di una bella ragazza francese conosciuta ad un concorso di bellezza. Immediatamente dopo il matrimonio il povero protagonista, che nel frattempo si era scoperto improvvisamente impotente, viene lasciato dalla moglie che, pur continuando ad amarlo, non riesce a sopportare la non accettazione del marito del proprio stato. Lasciato in mezzo alla strada senza un soldo, Karol non può fare altro che tornare rocambolescamente in patria chiuso in una valigia. Le tappe del più classico racconto di formazione sono ben presto tutte toccate con precisa cognizione di causa all’interno di quella che possiamo considerare senza fatica come la più complessa sceneggiatura di tutta la trilogia. Rigettato nella polvere della più infima delle condizioni, il protagonista scende una china personale che sembra essere senza sbocco alcuno e senza nessuna speranza di un riscatto sociale e personale. Il fondo assoluto, anzi, viene toccato proprio nel momento in cui, al suo rientro in Polonia, egli viene gettato in una discarica insieme con la sua fida valigia perché scambiato per un profugo russo (come a dire il colmo dell’abiezione e dell’autoabbruttimento) ad avverare una perfetta metafora di una precisa condizione esistenziale. Di qui in poi, abbandonata la sua professione di parrucchiere, l’uomo entra nel mondo della malavita dove riesce, anche grazie al suo aspetto non certo minaccioso, ad imporre un’irresistibile ascesa che lo porterà al riscatto personale con la propria moglie. Film bianco è, nelle dichiarazioni dello stesso autore: “un film sull’insaziabilità dell’uomo. Il protagonista non vuole essere peggio di nessun altro, ma una volta che diventa uguale agli altri desidera di essere anche migliore”. Se in Blu e, più tardi anche in Rosso, il colore dominante assolve una precisa funzione drammaturgica, in Bianco esso ha un valore puramente accessorio e quasi decorativo. Nel suo essere un non colore (in quanto somma di tutti i colori dello spettro, quasi un’utopica dimostrazione dell’uguaglianza in termini fisici) difficilmente filmabile esso si impone essenzialmente solo attraverso precise scelte luministiche (come, in Polonia, il sole di taglio al tramonto su laghi e fiumi ghiacciati). Esso non determina l’andamento del racconto, e solo parzialmente definisce l’atmosfera di fondo della vicenda. È, piuttosto, il colore dell’orgasmo e dei silenzi. Abbandonati i toni seri di Blu, Kieslowski tocca in Bianco gli umori di una commedia al fondo tragica che fa ridere lasciando la bocca amara. È la commedia di chi contempla dal di fuori le disavventure buffe di un personaggio buffo con cui non sente di avere nulla a che spartire, ma che per strane assonanze, gli ricorda la sua stessa vita. Una commedia che guarda dall’alto la vita di un personaggio che non ci è concesso sentire come nostro pari. Non c’era davvero posizione migliore per parlare di uguaglianza.

La qualità audio-video

Il formato video (1.85:1 con lente anamorfica) garantisce un lavoro di riversamento quanto più possibile rispettoso del formato originale del film in pellicola. Rispetto a Film blu, Film bianco, specie nelle scene d’ambientazione polacca, ha meno sequenze critiche dal punto di vista luministico, per cui anche il lavoro sul colore appare meglio impaginato e sicuramente più fedele alle intenzioni dell’autore. Il pacchetto audio presentato in questa versione DVD è identico a quello presentato per Film blu: superflua la traccia rimasterizzata digitalmente in 5.1 in un film, come questo, giocato prevalentemente su scarni dialoghi e lunghi silenzi, più valide il 2.0 italiano o, meglio ancora, il 2.0 originale (polacco e francese) con una fascia sottotitoli obbligatoria, ma assolutamente rispettosa della varietà linguistica del film.

Extra

Identici a quelli presentati per Film blu, ma, con in più, un breve ed interessante Making of con non poche dichiarazioni dell’autore. La breve presentazione di De Paolis al film è la stessa in tutti e tre i capitoli della trilogia per cui, specie per chi ha acquistato l’intero cofanetto e non i dischi singoli, resta un inutile spreco di spazio su disco. Ancora identico il breve spot di festeggiamento dei vent’anni della BIM che parte in ogni caso non appena inserito il DVD nel lettore. Abbastanza interessanti le interviste (che, in tutti gli episodi sono sempre immaginate come un commento audio che non copre però tutto il film, ma solo alcune scene particolarmente significative) a Julie Delpy e al produttore Martin Karmitz. La parte da leone di tutta la sezione di extra resta, comunque, anche in questo secondo capitolo la bellissima lezione di cinema di Kieslowski (forse la più bella ed affascinante delle tre). In essa l’autore racconta, ripassandola alla moviola, la sequenza d’apertura del film, riallacciando certe scelte registiche (alcune obbligate, come la sequenza nel deposito bagagli dell’aeroporto, inserita solo alla fine quando ci si era resi conti, al montaggio, che mancava una vera e propria sequenza introduttiva) alla resa della difficile psicologia del protagonista. Anche in questo caso l’unico rimpianto è che duri troppo poco.

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(Trois coleurs: Blanc); Regia: Krzysztof Kieslowski; interpreti: Zbigniew Zamachowski, Jilie Delpy, Janusz Gajos, Jerzy Stuhr; distribuzione DVD: BIM
formato video: 1.85:1 16/9 anamorfico; audio: Dolby digital 5.1 (Italiano) e dolby digital 2.0 (Italiano e francese); sottotitoli: Italiano.

Extra: 1) Intervista/commento a Julie Delpy (attrice) 2) Intervista/commento a Martin Karmitz (produttore) 3) Venti anni della BIM (spot) 4) Presentazione della trilogia di Valerio De Paolis 5) Making of 6) Lezione di regia di Kieslowski


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